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searchsearchsubject:(colombia, palestina, lavoro, sgomberi, decolonizzazione, migranti)c3ViamVjdDooY29sb21iaWEsIHBhbGVzdGluYSwgbGF2b3JvLCBzZ29tYmVyaSwgZGVjb2xvbml6emF6aW9uZSwgbWlncmFudGkp58subject:(colombia, palestina, lavoro, sgomberi, decolonizzazione, migranti)subject:(colombia, palestina, lavoro, sgomberi, decolonizzazione, migranti)Search results for: subject:(colombia, palestina, lavoro, sgomberi, decolonizzazione, migranti)https://www.arkiwi.org/Arkiwihttps://www.arkiwi.org/ARAV - Archivio Registrazioni Audio Video is a collaborative archive of audio and video contents released in free formats under copyleft licenses.http://tracker.arkiwi.org:6969/announceArkiwi/arav_jscri/arav_style/arav.ventuordici.org//arav_icons/arkiwi.png/arav_icons/audio_tape.pngogg oga ogv webmbreadcrumbcompactcompactlistcoverembedforceformgpxhtmhtmliframecoveriframeplayiframeplaylistjsonmljsonmlnonskformmetadatatablenulloai-pmhoembedowlplayerscreentabellatableatomm3uplaylistplsrssxspfeditableshows1134175411334062530bandaradio/Trasmissioni/Meryxm/fanonEvazca.ogg4108.2 MBWBBMS4HWGDUKEK3WSU7IFMJHJCM7XS73b042c970f630e8a22b76953e82b1274899fbcbfbCJXYLKZWWHUB2T3YYUQACLTNUQ126f85ab36b1e81d4f78c520012e6da4ogg7196.383243vorbis244100160160follia migranti colonie improvvisazioniXM24 ignifugo meryxm01radioCC- attribuzione-non commerciale-condividi allo stesso modoDecolonizzare la follia, commento sugli scritti di Fanon e concertino vazca1970-01-01Presentazione del libro
Decolonizzare la follia. Scritti sulla psichiatria coloniale
di Frantz Fanon,
a cura di Roberto Beneduce
con Sandro Mezzadra, Roberto Beneduce
Il libro
Nell’opera di Frantz Fanon, racchiusa in un periodo di pochi anni (1951- 1961), prendono voce temi decisivi che non smettono d’interrogare il dibattito sulla condizione postcoloniale: le contraddizioni delle borghesie nazionali negli anni dell’indipendenza, lo spettro del razzismo e la sua oscura riproduzione nello Stato moderno, la costruzione della soggettività africana. Con l’ostinazione di chi aveva scritto “Ci sono troppi imbecilli su questa terra, e poiché lo dico, si tratta di provarlo”, nei lavori qui raccolti, per buona parte mai tradotti in italiano, Fanon ripercorre con altrettanta sistematicità le teorie psichiatriche e psicanalitiche dell’epoca. La sua è un’archeologia sovversiva che, di quelle teorie, rivela limiti e paradossi: un’etnologia critica dell’Occidente. Con toni a tratti profetici, i suoi scritti disegnano una fenomenologia politica del corpo coloniale nella quale affiorano molti dei problemi con i quali si misurano oggi l’etnopsichiatria e l’antropologia medica critica: la violenza quotidiana e invisibile che secerne la sofferenza dei dominati, il difficile incontro fra il clinico occidentale e il corpo inquieto dell’immigrato, l’economia morale delle sue menzogne. La psichiatria, chiamata da Fanon a riconoscere che è “impossibile guarire” in un con- testo di oppressione e di arbitrio, è invitata in queste pagine a interrogare conflitti e omissioni, e a confrontarsi con l’enigma politico della differenza, della malattia e della cura.
L’autore
Frantz Fanon (1925-1961), psichiatra e scrittore martinicano noto per il suo impegno anticoloniale. Tra i suoi lavori universalemente noti: Pelle nera, maschere bianche (Tropea, 1996), I dannati della terra (Einaudi, 2000).
Il curatore
Roberto Beneduce, antropologo e psichiatra, insegna presso l’Università di Torino. Ha fondato e dirige il Centro Frantz Fanon. Fra i suoi recenti lavori, Archeologie del trauma (Laterza, 2010), Corpi e saperi indocili (Bollati Boringhieri, 2010).
http://www.ombrecorte.it/more.asp?id=277&tipo=novita
Ore 22.30
Concerto COMPLESSINO VAZCA (ex muzak)
Quale migliore occasione per presentare il nuovo progetto della crema della Vazca. Un power duo prog ‘n’ roll crudo e delirante che tratta di rabbia, frustrazione, periferia, esplosione. La Vazca è una realtà indipendente che da anni si occupa di musica e concerti non solo in Puglia, ha organizzato numerosissimi eventi e ospitato pullman di band. Storie di musicisti che aiutano altri musicisti. Alberto Piccinni (aka Ibn Kalb) ha suonato in Italia, Portogallo, Francia, Germania, Argentina, Egitto… Principali progetti e collaborazioni: muzAk, Hysm?, Duassemicolcheiasinvertidas, Luca Coclite, Astragali Teatro, Gronge, Javier Alear Velez (Coso), Fabio Magistrali, Lepers Produtcions, Archiviazioni, Carlo Michele Schirinzi, Francesco Giannico, Giorgio Albanese, Gianluca De Rubertis… . Chi non conosce GG (mitico batterista dei Sambuca Gorilla) non è mai tornato a casa più tardi della mezzanotte.
Alberto Piccinni – guitar, voice
Gigi Calabro – drum
http://anothershame.blogspot.com/
https://sites.google.com/site/albertopiccinni/fonico: nzaschXM24 via Fioravanti 24 Bologna10-3600audio1970follia migranti colonie improvvisazioni1 h, 59 mins, 56 secsYmFuZGFyYWRpby9UcmFzbWlzc2lvbmkvTWVyeXhtL2Zhbm9uRXZhemNhLm9nZwPresentazione del libro
Decolonizzare la follia. Scritti sulla psichiatria coloniale
di Frantz Fanon,
a cura di Roberto Beneduce
con Sandro Mezzadra, Roberto Beneduce
Il libro
Nell’opera di Frantz Fanon, racchiusa in un periodo di pochi anni (1951- 1961), prendono voce temi decisivi che non smettono d’interrogare il dibattito sulla condizione postcoloniale: le contraddizioni delle borghesie nazionali negli anni dell’indipendenza, lo spettro del razzismo e la sua oscura riproduzione nello Stato moderno, la costruzione della soggettività africana. Con l’ostinazione di chi aveva scritto “Ci sono troppi imbecilli su questa terra, e poiché lo dico, si tratta di provarlo”, nei lavori qui raccolti, per buona parte mai tradotti in italiano, Fanon ripercorre con altrettanta sistematicità le teorie psichiatriche e psicanalitiche dell’epoca. La sua è un’archeologia sovversiva che, di quelle teorie, rivela limiti e paradossi: un’etnologia critica dell’Occidente. Con toni a tratti profetici, i suoi scritti disegnano una fenomenologia politica del corpo coloniale nella quale affiorano molti dei problemi con i quali si misurano oggi l’etnopsichiatria e l’antropologia medica critica: la violenza quotidiana e invisibile che secerne la sofferenza dei dominati, il difficile incontro fra il clinico occidentale e il corpo inquieto dell’immigrato, l’economia morale delle sue menzogne. La psichiatria, chiamata da Fanon a riconoscere che è “impossibile guarire” in un con- testo di oppressione e di arbitrio, è invitata in queste pagine a interrogare conflitti e omissioni, e a confrontarsi con l’enigma politico della differenza, della malattia e della cura.
L’autore
Frantz Fanon (1925-1961), psichiatra e scrittore martinicano noto per il suo impegno anticoloniale. Tra i suoi lavori universalemente noti: Pelle nera, maschere bianche (Tropea, 1996), I dannati della terra (Einaudi, 2000).
Il curatore
Roberto Beneduce, antropologo e psichiatra, insegna presso l’Università di Torino. Ha fondato e dirige il Centro Frantz Fanon. Fra i suoi recenti lavori, Archeologie del trauma (Laterza, 2010), Corpi e saperi indocili (Bollati Boringhieri, 2010).
http://www.ombrecorte.it/more.asp?id=277&tipo=novita
Ore 22.30
Concerto COMPLESSINO VAZCA (ex muzak)
Quale migliore occasione per presentare il nuovo progetto della crema della Vazca. Un power duo prog ‘n’ roll crudo e delirante che tratta di rabbia, frustrazione, periferia, esplosione. La Vazca è una realtà indipendente che da anni si occupa di musica e concerti non solo in Puglia, ha organizzato numerosissimi eventi e ospitato pullman di band. Storie di musicisti che aiutano altri musicisti. Alberto Piccinni (aka Ibn Kalb) ha suonato in Italia, Portogallo, Francia, Germania, Argentina, Egitto… Principali progetti e collaborazioni: muzAk, Hysm?, Duassemicolcheiasinvertidas, Luca Coclite, Astragali Teatro, Gronge, Javier Alear Velez (Coso), Fabio Magistrali, Lepers Produtcions, Archiviazioni, Carlo Michele Schirinzi, Francesco Giannico, Giorgio Albanese, Gianluca De Rubertis… . Chi non conosce GG (mitico batterista dei Sambuca Gorilla) non è mai tornato a casa più tardi della mezzanotte.
Alberto Piccinni – guitar, voice
Gigi Calabro – drum
http://anothershame.blogspot.com/
https://sites.google.com/site/albertopiccinni/bandaradio/Trasmissioni/Meryxm/fanonEvazca.ogg3a4d5703f19153ec43e402e7bc44446bc818bac6http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/1359765741319192777bandaradio/Trasmissioni/Meryxm/rosarnoBR.ogg4129.7 MBDR4WOAN7KXYFU6JDDKMXCF4ETGA2WOAF1c796701bf55f05a79231a997117849981ab3805MY6MRKKHTCCVULUZJ6X3XUKGXY663cc8a94798855a2e994fafbbd146beogg7198.598821vorbis244100192192Nell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org Mery radio - puntatata 0101presentazioneinfo@campiaperti.orgGianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrottahttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itDa rosarno a Nardò, crisi dell'agricoltura meridionale migranti lavoratori agricoltura diritti2011-09-28Meryxm, XM24, transizionedifase, bandaradio, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121317160800audio20111 h, 59 mins, 58 secsYmFuZGFyYWRpby9UcmFzbWlzc2lvbmkvTWVyeXhtL3Jvc2Fybm9CUi5vZ2cNell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org bandaradio/Trasmissioni/Meryxm/rosarnoBR.ogg6a8174764b1419b01096b06ba8cc304fe66e1f1bhttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/58280221319199387XM24/MeryXM/da_Rosarno_a_Nardo/rosarnonardo01.ogg45.6 MBSF2HHS2IH4VYUYTWURVM7PUY7XL3Q2ZX917473cb483f2b8a6276a46acfbe98fdd7b86b37XC2HTZ27FRAY5W5KFTHLWYAEIIb8b479e75f2c418edbaa2ccebb600442ogg433.397052vorbis144100110110Nell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org serata genuino clandestino01presentazioneinfo@campiaperti.orgmimmo perrottahttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itDa rosarno a Nardò, crisi dell'agricoltura meridionale - introduzionemigranti lavoratori agricoltura diritti2011-09-28Meryxm, XM24, transizionedifase, bandaradio, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121317160800audio20117 mins, 13 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vZGFfUm9zYXJub19hX05hcmRvL3Jvc2Fybm9uYXJkbzAxLm9nZwNell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org XM24/MeryXM/da_Rosarno_a_Nardo/rosarnonardo01.ogg791bccdac52dc0d3eecdd45eca54f295064c7aa5http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/728461671317822578rebeldia/2009/IL MONDO ALLA ROVESCIA 2009.ogv369.5 MBPCQS6HPPAM5E3BSHBMMWN4L7RTRZZ3LL78a12f1def033a4d86470b1966f17f8ce39ced6bVG5OGDQH4KEUJ5NV7KATLAAALQa9bae30e07e28944f5b5fa813580005cogg193.248000vorbis248000192192theora57678625ffmpeg2theora-0.280f676d42edb559930f676d42edb55993Rebeldia Media Crew ::rmcCarnevale multietnico nel quartiere della stazione di PisaCC-by-nc-sa 2.5 ItaliaItalia, Toscana, Pisa, quartiere della stazioneRebeldia Media Crew ::rmchttp://rebeldia.netcarnevale, migranti, rebeldiaIl mondo alla rovescia112011-10-051317765600video20113 mins, 13 secscmViZWxkaWEvMjAwOS9JTCBNT05ETyBBTExBIFJPVkVTQ0lBIDIwMDkub2d2Carnevale multietnico nel quartiere della stazione di Pisarebeldia/2009/IL%20MONDO%20ALLA%20ROVESCIA%202009.ogv2665fcbb6ee0eed18cdabe938a7344890b413ca4http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/149868611291305996XM24/MeryXM/ricette_scorrette/ricettescorrette2.ogg414.3 MB5L6DHGVPYJQO47SMQZAZ5IJA4YZ4UBA2eafc339aafc260ee7e4c86419ea120e633ca041aGE2RE75A63IELR2CZRCYV2IEFA3135127fa0f6d045c742cc458ae90428ogg1132.556825vorbis244100112112Un’occasione per raccontare come cambia la cucina con i nuovi cittadini da tutto il mondo. E per ricordare che le novità sono una risorsa e non un problema…
Ci sono poche cose che definiscono un popolo più della sua cucina: il cibo non è solo sapore ma anche appartenenza, legame profondo con la propria comunità. Chi si trasferisce in un altro paese è obbligato a cambiare abito e lingua, ma cerca sempre di conservare qualcosa della cucina originaria.
In Italia, nazione che affida molta della propria identità alla tradizione culinaria, l’immigrazione è un fenomeno relativamente recente e le abitudini a tavola delle nuove popolazioni vengono spesso tenute ai margini. Tuttavia, fermo restando il predominio di pizza e spaghetti, ci sono persone curiose che, nel silenzio delle loro cucine, stanno cominciando a mischiare i sapori e a ibridare le tradizioni, cioè a creare nuovi piatti.
A volte aggiungono o sostituiscono ingredienti alle ricette del loro paese di origine, a volte modificano piatti italiani secondo i propri gusti oppure creano accostamenti inconsueti tra pietanze diverse. Sono ricette scorrette che non si trovano sui libri di cucina, né su quelli italiani né su quelli etnici: hanno sapori imprevisti, ingredienti nuovi, gusti che contaminano felicemente la presunta correttezza della ricetta originale.
Questo libro pubblica ricette ma non è un ricettario. Di solito un libro di cucina stabilisce quali sono le regole davanti ai fornelli. Qui invece ogni piatto è un atto di invenzione individuale, un sorprendente incontro di tradizioni e sapori raccontato in prima persona da quanti si sono divertiti, più per gusto che per necessità, a sperimentare nuove pietanze.Ricette Scorrette02presentazionehttp://ricettescorrette.noblogs.orgAndrea Perinhttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itRicette Scorrette - seconda partecucina migranti contaminazioni 2010-11-03xm24, meryxm, arav, ignifugoitalia, emilia romagna, bologna, xm24121288738800audio201018 mins, 52 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vcmljZXR0ZV9zY29ycmV0dGUvcmljZXR0ZXNjb3JyZXR0ZTIub2dnUn’occasione per raccontare come cambia la cucina con i nuovi cittadini da tutto il mondo. E per ricordare che le novità sono una risorsa e non un problema…
Ci sono poche cose che definiscono un popolo più della sua cucina: il cibo non è solo sapore ma anche appartenenza, legame profondo con la propria comunità. Chi si trasferisce in un altro paese è obbligato a cambiare abito e lingua, ma cerca sempre di conservare qualcosa della cucina originaria.
In Italia, nazione che affida molta della propria identità alla tradizione culinaria, l’immigrazione è un fenomeno relativamente recente e le abitudini a tavola delle nuove popolazioni vengono spesso tenute ai margini. Tuttavia, fermo restando il predominio di pizza e spaghetti, ci sono persone curiose che, nel silenzio delle loro cucine, stanno cominciando a mischiare i sapori e a ibridare le tradizioni, cioè a creare nuovi piatti.
A volte aggiungono o sostituiscono ingredienti alle ricette del loro paese di origine, a volte modificano piatti italiani secondo i propri gusti oppure creano accostamenti inconsueti tra pietanze diverse. Sono ricette scorrette che non si trovano sui libri di cucina, né su quelli italiani né su quelli etnici: hanno sapori imprevisti, ingredienti nuovi, gusti che contaminano felicemente la presunta correttezza della ricetta originale.
Questo libro pubblica ricette ma non è un ricettario. Di solito un libro di cucina stabilisce quali sono le regole davanti ai fornelli. Qui invece ogni piatto è un atto di invenzione individuale, un sorprendente incontro di tradizioni e sapori raccontato in prima persona da quanti si sono divertiti, più per gusto che per necessità, a sperimentare nuove pietanze.XM24/MeryXM/ricette_scorrette/ricettescorrette2.oggaad545ea460e60a5162ac535e9f3c4538a0aae24http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/149455141291305575XM24/MeryXM/ricette_scorrette/ricettescorrette1.ogg414.3 MBMIZUAP23CVZQMS7WMKAPHDID7U5VIKQV6233403f5b1573064bf66280f38d03fd3b542a15IS25BH6XPPKP2QZ3IJSZIXWADI44b5d09fd77bd4fd433b4265945ec01aogg1119.317256vorbis244100112112Un’occasione per raccontare come cambia la cucina con i nuovi cittadini da tutto il mondo. E per ricordare che le novità sono una risorsa e non un problema…
Ci sono poche cose che definiscono un popolo più della sua cucina: il cibo non è solo sapore ma anche appartenenza, legame profondo con la propria comunità. Chi si trasferisce in un altro paese è obbligato a cambiare abito e lingua, ma cerca sempre di conservare qualcosa della cucina originaria.
In Italia, nazione che affida molta della propria identità alla tradizione culinaria, l’immigrazione è un fenomeno relativamente recente e le abitudini a tavola delle nuove popolazioni vengono spesso tenute ai margini. Tuttavia, fermo restando il predominio di pizza e spaghetti, ci sono persone curiose che, nel silenzio delle loro cucine, stanno cominciando a mischiare i sapori e a ibridare le tradizioni, cioè a creare nuovi piatti.
A volte aggiungono o sostituiscono ingredienti alle ricette del loro paese di origine, a volte modificano piatti italiani secondo i propri gusti oppure creano accostamenti inconsueti tra pietanze diverse. Sono ricette scorrette che non si trovano sui libri di cucina, né su quelli italiani né su quelli etnici: hanno sapori imprevisti, ingredienti nuovi, gusti che contaminano felicemente la presunta correttezza della ricetta originale.
Questo libro pubblica ricette ma non è un ricettario. Di solito un libro di cucina stabilisce quali sono le regole davanti ai fornelli. Qui invece ogni piatto è un atto di invenzione individuale, un sorprendente incontro di tradizioni e sapori raccontato in prima persona da quanti si sono divertiti, più per gusto che per necessità, a sperimentare nuove pietanze.Ricette Scorrette01presentazionehttp://ricettescorrette.noblogs.orgAndrea Perinhttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itRicette Scorrette - prima partecucina migranti contaminazioni 2010-11-03xm24, meryxm, arav, ignifugoitalia, emilia romagna, bologna, xm24121288738800audio201018 mins, 39 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vcmljZXR0ZV9zY29ycmV0dGUvcmljZXR0ZXNjb3JyZXR0ZTEub2dnUn’occasione per raccontare come cambia la cucina con i nuovi cittadini da tutto il mondo. E per ricordare che le novità sono una risorsa e non un problema…
Ci sono poche cose che definiscono un popolo più della sua cucina: il cibo non è solo sapore ma anche appartenenza, legame profondo con la propria comunità. Chi si trasferisce in un altro paese è obbligato a cambiare abito e lingua, ma cerca sempre di conservare qualcosa della cucina originaria.
In Italia, nazione che affida molta della propria identità alla tradizione culinaria, l’immigrazione è un fenomeno relativamente recente e le abitudini a tavola delle nuove popolazioni vengono spesso tenute ai margini. Tuttavia, fermo restando il predominio di pizza e spaghetti, ci sono persone curiose che, nel silenzio delle loro cucine, stanno cominciando a mischiare i sapori e a ibridare le tradizioni, cioè a creare nuovi piatti.
A volte aggiungono o sostituiscono ingredienti alle ricette del loro paese di origine, a volte modificano piatti italiani secondo i propri gusti oppure creano accostamenti inconsueti tra pietanze diverse. Sono ricette scorrette che non si trovano sui libri di cucina, né su quelli italiani né su quelli etnici: hanno sapori imprevisti, ingredienti nuovi, gusti che contaminano felicemente la presunta correttezza della ricetta originale.
Questo libro pubblica ricette ma non è un ricettario. Di solito un libro di cucina stabilisce quali sono le regole davanti ai fornelli. Qui invece ogni piatto è un atto di invenzione individuale, un sorprendente incontro di tradizioni e sapori raccontato in prima persona da quanti si sono divertiti, più per gusto che per necessità, a sperimentare nuove pietanze.XM24/MeryXM/ricette_scorrette/ricettescorrette1.ogg7dbc740711f39f89d5cb39cd15d29ea48235b95dhttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/48153551291305699XM24/MeryXM/ricette_scorrette/ricettescorretteEXTRA.ogg44.6 MBFKNNC2U7SEW6VFLKDKEOT6UQWTZNMDC32a9ad16a9f912dea956a1a88e9fa90b4f2d60c5bSCTFC5P3XNWJAEJFSKRUQWDT4I90a65175fbbb6c90112592a3485873e2ogg352.006077vorbis244100112112Un’occasione per raccontare come cambia la cucina con i nuovi cittadini da tutto il mondo. E per ricordare che le novità sono una risorsa e non un problema…
Ci sono poche cose che definiscono un popolo più della sua cucina: il cibo non è solo sapore ma anche appartenenza, legame profondo con la propria comunità. Chi si trasferisce in un altro paese è obbligato a cambiare abito e lingua, ma cerca sempre di conservare qualcosa della cucina originaria.
In Italia, nazione che affida molta della propria identità alla tradizione culinaria, l’immigrazione è un fenomeno relativamente recente e le abitudini a tavola delle nuove popolazioni vengono spesso tenute ai margini. Tuttavia, fermo restando il predominio di pizza e spaghetti, ci sono persone curiose che, nel silenzio delle loro cucine, stanno cominciando a mischiare i sapori e a ibridare le tradizioni, cioè a creare nuovi piatti.
A volte aggiungono o sostituiscono ingredienti alle ricette del loro paese di origine, a volte modificano piatti italiani secondo i propri gusti oppure creano accostamenti inconsueti tra pietanze diverse. Sono ricette scorrette che non si trovano sui libri di cucina, né su quelli italiani né su quelli etnici: hanno sapori imprevisti, ingredienti nuovi, gusti che contaminano felicemente la presunta correttezza della ricetta originale.
Questo libro pubblica ricette ma non è un ricettario. Di solito un libro di cucina stabilisce quali sono le regole davanti ai fornelli. Qui invece ogni piatto è un atto di invenzione individuale, un sorprendente incontro di tradizioni e sapori raccontato in prima persona da quanti si sono divertiti, più per gusto che per necessità, a sperimentare nuove pietanze.Ricette Scorrette04presentazionehttp://ricettescorrette.noblogs.orgAndrea Perinhttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itRicette Scorrette - Estrattocucina migranti contaminazioni 2010-11-03xm24, meryxm, arav, ignifugoitalia, emilia romagna, bologna, xm24121288738800audio20105 mins, 52 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vcmljZXR0ZV9zY29ycmV0dGUvcmljZXR0ZXNjb3JyZXR0ZUVYVFJBLm9nZwUn’occasione per raccontare come cambia la cucina con i nuovi cittadini da tutto il mondo. E per ricordare che le novità sono una risorsa e non un problema…
Ci sono poche cose che definiscono un popolo più della sua cucina: il cibo non è solo sapore ma anche appartenenza, legame profondo con la propria comunità. Chi si trasferisce in un altro paese è obbligato a cambiare abito e lingua, ma cerca sempre di conservare qualcosa della cucina originaria.
In Italia, nazione che affida molta della propria identità alla tradizione culinaria, l’immigrazione è un fenomeno relativamente recente e le abitudini a tavola delle nuove popolazioni vengono spesso tenute ai margini. Tuttavia, fermo restando il predominio di pizza e spaghetti, ci sono persone curiose che, nel silenzio delle loro cucine, stanno cominciando a mischiare i sapori e a ibridare le tradizioni, cioè a creare nuovi piatti.
A volte aggiungono o sostituiscono ingredienti alle ricette del loro paese di origine, a volte modificano piatti italiani secondo i propri gusti oppure creano accostamenti inconsueti tra pietanze diverse. Sono ricette scorrette che non si trovano sui libri di cucina, né su quelli italiani né su quelli etnici: hanno sapori imprevisti, ingredienti nuovi, gusti che contaminano felicemente la presunta correttezza della ricetta originale.
Questo libro pubblica ricette ma non è un ricettario. Di solito un libro di cucina stabilisce quali sono le regole davanti ai fornelli. Qui invece ogni piatto è un atto di invenzione individuale, un sorprendente incontro di tradizioni e sapori raccontato in prima persona da quanti si sono divertiti, più per gusto che per necessità, a sperimentare nuove pietanze.XM24/MeryXM/ricette_scorrette/ricettescorretteEXTRA.ogg68cb6c81e7fd3331acfe8336e786959bfbfa8134http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/149913421291305279XM24/MeryXM/ricette_scorrette/ricettescorrette3.ogg414.3 MBUU2LNU7DUBKJ5Z2PMJ2WG3XR6GYLFLAZa534b6d3e3a0549ee74f6275636ef1f1b0b2ac19KVQ2L3BMVOG4OLBAKQZ6GUC7PE5561a5ec2cab8dc72c205433e3505f79ogg1133.798526vorbis244100112112Un’occasione per raccontare come cambia la cucina con i nuovi cittadini da tutto il mondo. E per ricordare che le novità sono una risorsa e non un problema…
Ci sono poche cose che definiscono un popolo più della sua cucina: il cibo non è solo sapore ma anche appartenenza, legame profondo con la propria comunità. Chi si trasferisce in un altro paese è obbligato a cambiare abito e lingua, ma cerca sempre di conservare qualcosa della cucina originaria.
In Italia, nazione che affida molta della propria identità alla tradizione culinaria, l’immigrazione è un fenomeno relativamente recente e le abitudini a tavola delle nuove popolazioni vengono spesso tenute ai margini. Tuttavia, fermo restando il predominio di pizza e spaghetti, ci sono persone curiose che, nel silenzio delle loro cucine, stanno cominciando a mischiare i sapori e a ibridare le tradizioni, cioè a creare nuovi piatti.
A volte aggiungono o sostituiscono ingredienti alle ricette del loro paese di origine, a volte modificano piatti italiani secondo i propri gusti oppure creano accostamenti inconsueti tra pietanze diverse. Sono ricette scorrette che non si trovano sui libri di cucina, né su quelli italiani né su quelli etnici: hanno sapori imprevisti, ingredienti nuovi, gusti che contaminano felicemente la presunta correttezza della ricetta originale.
Questo libro pubblica ricette ma non è un ricettario. Di solito un libro di cucina stabilisce quali sono le regole davanti ai fornelli. Qui invece ogni piatto è un atto di invenzione individuale, un sorprendente incontro di tradizioni e sapori raccontato in prima persona da quanti si sono divertiti, più per gusto che per necessità, a sperimentare nuove pietanze.Ricette Scorrette03presentazionehttp://ricettescorrette.noblogs.orgAndrea Perinhttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itRicette Scorrette - terza partecucina migranti contaminazioni 2010-11-03xm24, meryxm, arav, ignifugoitalia, emilia romagna, bologna, xm24121288738800audio201018 mins, 53 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vcmljZXR0ZV9zY29ycmV0dGUvcmljZXR0ZXNjb3JyZXR0ZTMub2dnUn’occasione per raccontare come cambia la cucina con i nuovi cittadini da tutto il mondo. E per ricordare che le novità sono una risorsa e non un problema…
Ci sono poche cose che definiscono un popolo più della sua cucina: il cibo non è solo sapore ma anche appartenenza, legame profondo con la propria comunità. Chi si trasferisce in un altro paese è obbligato a cambiare abito e lingua, ma cerca sempre di conservare qualcosa della cucina originaria.
In Italia, nazione che affida molta della propria identità alla tradizione culinaria, l’immigrazione è un fenomeno relativamente recente e le abitudini a tavola delle nuove popolazioni vengono spesso tenute ai margini. Tuttavia, fermo restando il predominio di pizza e spaghetti, ci sono persone curiose che, nel silenzio delle loro cucine, stanno cominciando a mischiare i sapori e a ibridare le tradizioni, cioè a creare nuovi piatti.
A volte aggiungono o sostituiscono ingredienti alle ricette del loro paese di origine, a volte modificano piatti italiani secondo i propri gusti oppure creano accostamenti inconsueti tra pietanze diverse. Sono ricette scorrette che non si trovano sui libri di cucina, né su quelli italiani né su quelli etnici: hanno sapori imprevisti, ingredienti nuovi, gusti che contaminano felicemente la presunta correttezza della ricetta originale.
Questo libro pubblica ricette ma non è un ricettario. Di solito un libro di cucina stabilisce quali sono le regole davanti ai fornelli. Qui invece ogni piatto è un atto di invenzione individuale, un sorprendente incontro di tradizioni e sapori raccontato in prima persona da quanti si sono divertiti, più per gusto che per necessità, a sperimentare nuove pietanze.XM24/MeryXM/ricette_scorrette/ricettescorrette3.ogg68d87e9eb34bd91d2f07710e0845b81b65895c7dhttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/696432571293638587XM24/Scuola_Italiano_Migranti/Scuola_di_Italiano_con_Migranti_XM24.ogv366.4 MBCSKUQ66A2CPVCYLDESFFWG4MBH5KNLFZ1495487bc0d09f516163248a5b1b8c09faa6acb9MTHDQ74VFRUGL67WAGCJJPB72U64ce387f952c6865fbf6018494bc3fd5ogg1180.572154vorbis2441008080theora5126402997ffmpeg2theora-0.2755bcf4d1dc056aac55bcf4d1dc056aacA Bologna, in una saletta del centro sociale XM 24, esiste la Scuola di Italiano CON Migranti (S.I.M.). Un luogo dove imparare la lingua italiana ma anche molto di più. La scuola è anche un luogo dove aprirsi, confrontarsi, conoscersi, socializzare e costruire un processo di crescita insieme; è un luogo dove organizzare attività e parlare dei propri diritti, del proprio status politico-sociale e dove creare interazione tra realtà diverse, per provenienza, lingua, cultura. Insegnanti e studenti ci raccontano la propria esperienza all'interno della scuola ed il percorso che hanno svolto durante l'anno 2009/2010.André de Matosnzaschscuola migranti italiano lingua xm24 SIM72010-12-291293577200video201019 mins, 40 secsWE0yNC9TY3VvbGFfSXRhbGlhbm9fTWlncmFudGkvU2N1b2xhX2RpX0l0YWxpYW5vX2Nvbl9NaWdyYW50aV9YTTI0Lm9ndgScuola di Italiano con Migranti XM24A Bologna, in una saletta del centro sociale XM 24, esiste la Scuola di Italiano CON Migranti (S.I.M.). Un luogo dove imparare la lingua italiana ma anche molto di più. La scuola è anche un luogo dove aprirsi, confrontarsi, conoscersi, socializzare e costruire un processo di crescita insieme; è un luogo dove organizzare attività e parlare dei propri diritti, del proprio status politico-sociale e dove creare interazione tra realtà diverse, per provenienza, lingua, cultura. Insegnanti e studenti ci raccontano la propria esperienza all'interno della scuola ed il percorso che hanno svolto durante l'anno 2009/2010.XM24/Scuola_Italiano_Migranti/Scuola_di_Italiano_con_Migranti_XM24.ogvcd08fe0a12944a0aeab6ee90e68b294cd1cf08d7http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/260014341312203710XM24/MeryXM/madama_CIE/madamacie.ogg424.8 MB3BGVXVVBS2OW7NIIWP63REAX7AKIJIIKd84d5bd6a1969d6fb508b3fdb89017f81484a10aBR7LKCCUCU72PKQHWGQLNNYQOA0c7eb50854153fa7aa07b1a0b6b71070ogg3267.019002vorbis1441007070Pezzo teatrale di denuncia sui CIEMadama CIE02teatroMadama CIEAlessandra Magrini, atticecontrohttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.it2010-02-24immigrati migranti CIE CPT polizia violenze mortixm24, meryxm, arav, ignifugoitalia, emilia romagna, bologna, xm24111266966000audio201054 mins, 27 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vbWFkYW1hX0NJRS9tYWRhbWFjaWUub2dnPezzo teatrale di denuncia sui CIEXM24/MeryXM/madama_CIE/madamacie.ogg91bc9d5022b611b003f7a06bc89761e68b4163c2http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/255697021296844582XM24/MeryXM/Mare_di_mezzo/maredimezzo02.ogg424.4 MBWPDP43525PLM35LDJHNAV55DLFNFNDT6b3c6fe6fbaebd6cdf56349da0af7a3595a568e7eTXRVKHQNFHA22QLWYRLHNV4IUE9de3551e0d29c1ad4176c45676d788a1ogg1546.199501vorbis244100112112Presentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlIl mare di mezzo02presentazionehttp://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlGabriele Del Grandehttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itIl mare di mezzo 02mediterraneo migrazioni migranti morti CIE frontiere2010-12-15Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121292367600audio201025 mins, 46 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vTWFyZV9kaV9tZXp6by9tYXJlZGltZXp6bzAyLm9nZwPresentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlXM24/MeryXM/Mare_di_mezzo/maredimezzo02.ogg5381b21ee6167e7a1bd8f4686bbe4674347bdeb7http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/11489231296843511XM24/MeryXM/Mare_di_mezzo/maredimezzo03.ogg41.1 MBIY2M57XDTOKYPQH3XS6QBYMZSRRIGQ6G4634cefee39b9587c0fbbcbd00e19994628343c6UYO6K6C7PBXTP54QPWCLJXDPJQa61de5785f786f37f7907d84b4dc6f4cogg80.394807vorbis244100112112Presentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlIl mare di mezzo03presentazionehttp://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlGabriele Del Grandehttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itIl mare di mezzo 03 domanda dal pubblicomediterraneo migrazioni migranti morti CIE frontiere2010-12-15Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121292367600audio20101 min, 20 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vTWFyZV9kaV9tZXp6by9tYXJlZGltZXp6bzAzLm9nZwPresentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlXM24/MeryXM/Mare_di_mezzo/maredimezzo03.ogg5beaff305b9109fa1ee010ac2d9a02aa5e8c5054http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/133410891296843446XM24/MeryXM/Mare_di_mezzo/maredimezzo08.ogg412.7 MBTORY3RPLAT27MFID55KHG5DKK57P65ES9ba38dc5eb04f5f61503ef5473746a577eff7492JOTZHYTHWNXT3LLQBNN5TVK63Q4ba793e267b36f3dad700b5bd9d55edcogg854.602766vorbis244100112112Presentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlIl mare di mezzo08presentazionehttp://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlGabriele Del Grandehttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itIl mare di mezzo 08 rispostamediterraneo migrazioni migranti morti CIE frontiere2010-12-15Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121292367600audio201014 mins, 14 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vTWFyZV9kaV9tZXp6by9tYXJlZGltZXp6bzA4Lm9nZwPresentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlXM24/MeryXM/Mare_di_mezzo/maredimezzo08.ogg953bbfe60e8da6cd3e91fbbd259197b024c0c41bhttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/36095751296845228XM24/MeryXM/Mare_di_mezzo/maredimezzo04.ogg43.4 MB4GOU6MXVOVK7PGHBRT2BOFCXTZEK3M2Le19d4f32f57555f798e18cf41714579e48adb34bFPDRPIXTQO7OJV2AMLWHDHQ3WM2bc717a2f383bee4d74062ec719e1bb3ogg230.505374vorbis244100112112Presentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlIl mare di mezzo04presentazionehttp://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlGabriele Del Grandehttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itIl mare di mezzo 04 altra domanda dal pubblicomediterraneo migrazioni migranti morti CIE frontiere2010-12-15Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121292367600audio20103 mins, 50 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vTWFyZV9kaV9tZXp6by9tYXJlZGltZXp6bzA0Lm9nZwPresentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlXM24/MeryXM/Mare_di_mezzo/maredimezzo04.ogg357fddb79854ae0fa5a2a637c5598ae98ec95552http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/5548301265144006XM24/InfoShock/Evasioni_e_rivolte/quadrelli-20091127-2201-introduzione.ogg4541.8 KBUSRO3473UXG6MQAFWSFBMUSKORMX5U62a4a2edf3fba5cde64005b48a16524a74597ed3daUCZDQRKU562OZNLMF3JLLVRRMYa0b2384554efb4ecb56c2ed2b5d63166ogg69.845624vorbis1441007070italian2009-11-27XM24, Bologna, italyIntrduzione alla serataIntroduzioneinfoshockmigranti CIE carcere repressione clandestini CPTEmilio Quadrelli0191259276400audio20091 min, 9 secsWE0yNC9JbmZvU2hvY2svRXZhc2lvbmlfZV9yaXZvbHRlL3F1YWRyZWxsaS0yMDA5MTEyNy0yMjAxLWludHJvZHV6aW9uZS5vZ2cIntrduzione alla serataXM24, Bologna, italyXM24/InfoShock/Evasioni_e_rivolte/quadrelli-20091127-2201-introduzione.ogg96357dc234a2ec507504167dd0462018e5c91e36http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/156389421296845106XM24/MeryXM/Mare_di_mezzo/maredimezzo01.ogg414.9 MBCUBNO3ZOKW3H5Z5LAEPTAXWQNUAKNE7P1502d76f2e55b67ee7ab011f305ed06d00a693efX4UOA54YCA2YM2E34KDGJ3WIUQbf28e07798103586689be28664eec8a4ogg1103.524399vorbis244100112112Presentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlIl mare di mezzo01presentazionehttp://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlMaurizio Ricciardihttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itIl mare di mezzo 01mediterraneo migrazioni migranti morti CIE frontiere2010-11-17Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121289948400audio201018 mins, 23 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vTWFyZV9kaV9tZXp6by9tYXJlZGltZXp6bzAxLm9nZwPresentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlXM24/MeryXM/Mare_di_mezzo/maredimezzo01.ogg766b8e4db319d0fb691a8f749c36473aa5ae4533http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/12735291296845271XM24/MeryXM/Mare_di_mezzo/maredimezzo06.ogg41.2 MBQXVUW3KMVXWF4BBI7UV6MT2QMUD3HDVU85eb4b6d4cadec5e0428fd2be64f506507b38eb4ILOJ4THJIDE5CPXIKP3YM3DGVU42dc9e4ce940c9d13ee853f7866c66adogg87.043991vorbis244100112112Presentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlIl mare di mezzo06presentazionehttp://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlMaurizio Ricciardihttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itIl mare di mezzo 06 domandamediterraneo migrazioni migranti morti CIE frontiere2010-12-15Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121292367600audio20101 min, 27 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vTWFyZV9kaV9tZXp6by9tYXJlZGltZXp6bzA2Lm9nZwPresentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlXM24/MeryXM/Mare_di_mezzo/maredimezzo06.ogg337c2232d7256f2b8f845ada40526f6ea33bc5c3http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/4179181296845479XM24/MeryXM/Mare_di_mezzo/maredimezzo07.ogg4408.1 KBT7HGJNTAQJFQWQI734BA5QMNPRYDLDN29fce64b660824b0b411fdf020ec18d7c70358dbaWH4EKOLGZWMMHDQL6TZ5ABCEJUb1f8453966cd98c38e0bf4f3d004444dogg29.175850vorbis244100112112Presentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlIl mare di mezzo07presentazionehttp://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlMaurizio Ricciardihttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itIl mare di mezzo 07 domandamediterraneo migrazioni migranti morti CIE frontiere2010-12-15Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121292367600audio201029 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vTWFyZV9kaV9tZXp6by9tYXJlZGltZXp6bzA3Lm9nZwPresentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
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“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
http://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlIl mare di mezzo05presentazionehttp://fortresseurope.blogspot.com/2010/03/il-mare-di-mezzo.htmlMaurizio Ricciardihttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itIl mare di mezzo 05 rispostamediterraneo migrazioni migranti morti CIE frontiere2010-12-15Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121292367600audio20106 mins, 41 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vTWFyZV9kaV9tZXp6by9tYXJlZGltZXp6bzA1Lm9nZwPresentazione del libro
“IL MARE DI MEZZO al tempo dei respingimenti”
(Infinito Edizioni, 2010)
con l’autore Gabriele Del Grande, il fondatore di Fortress Europe.
Introduce Maurizio Ricciardi (Università di Bologna, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia)
Sant’Agostino era africano. Oggi che ne sarebbe di lui? Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare. O magari rinchiuso in un centro di espulsione…
Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina.
Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell’altro.
“A noi scrittori non restano che le parole per sovvertire la realtà. Io ho scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il Mare di Mezzo. Ho scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l’Eritrea e la Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l’Italia manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore: AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei villaggi del Burkina Faso”.
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(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org serata Genuino Calndestino02presentazioneinfo@campiaperti.orgGianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itDa rosarno a Nardò, crisi dell'agricoltura meridionale - primi due importanti interventiagricoltura rosarno nardo braccianti diritti lavoratori schiavi migranti sud meridione2011-09-28Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121317160800audio201148 mins, 17 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vZGFfUm9zYXJub19hX05hcmRvL3Jvc2Fybm9uYXJkbzAyLm9nZwNell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org XM24/MeryXM/da_Rosarno_a_Nardo/rosarnonardo02.ogg7c149e83957b74a2318e1a3e81fefc782b0ee0dchttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/137921181280848741XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang3.ogg413.2 MB44HXUSZ2L6OLCJ2FQEFYOQUGSMRXRNUUe70f7a4b3a5f9cb12745810b874286932378b694XWEGT5RYRLCWREBIXPDIJJDR2Ubd8869f6388ac5689028bbc684a471d5ogg1035.066077vorbis244100112112I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)http://www.dirittinrete.org/zapata/Dentro le gang - terza parte03http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)Dentro le gang. Giovani, migranti e nuovi spazi pubbliciXM24, Meryxm, Arav, ignifugoL. Queirolo PalmasItalia, emilia romagna, Bologna, xm242010-05-19presentazionegenova zapata ecuador sudamericani gang centro sociale migranti131274220000audio201017 mins, 15 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vZGVudHJvX2xlX2dhbmcvRGVudHJvbGVnYW5nMy5vZ2cI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang3.ogg95b947e36ebd6c7645890785f238176d9e9b2a4fhttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/29218961296503779XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic04.ogg42.8 MBQUDULF3AELQSMNAHEAD7BQ3XPFW2CHYK850745976022e12634072007f0c377796da11f0aVS6UVMNCHMZIXILNDRJSO3I4WEacbd4ab1a23b328ba16d1c53276d1cb1ogg223.799297vorbis244100112112Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. “Migranti, spazi urbani, movimenti”04presentazionehttp://www.gemic.eu/Najadhttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.it“Migranti, spazi urbani, movimenti” 04migranti città Bolognina ricerca università Bologna Atene Barcellona quartiere2010-11-24Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121290553200audio20103 mins, 43 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vbWlncmFudGktc3BhemlfdXJiYW5pLW1vdmltZW50aS9nZW1pYzA0Lm9nZwPresentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic04.oggd62b426ed2220c19e0d7d0d09ee533e4db551748http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/100209371296502801XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic05.ogg49.6 MBTXYO4SPQHIHPCHKG2FCVYW53QEVJVXYK9df0ee49f03a0ef11d46d1455c5bbb812a9adf0aLDZEQVZ2BCLY2JCEJDRJNU7JW458f248573a08978d244448e296d3e9b7ogg762.678141vorbis244100112112Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. “Migranti, spazi urbani, movimenti”05http://www.gemic.eu/presentazione“Migranti, spazi urbani, movimenti” 05http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itMeryxm, XM24, Arav, ignifugo2010-11-24migranti città Bolognina ricerca università Bologna Atene Barcellona quartiereItalia, emilia romagna, bologna, xm24111290553200audio201012 mins, 42 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vbWlncmFudGktc3BhemlfdXJiYW5pLW1vdmltZW50aS9nZW1pYzA1Lm9nZwPresentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic05.ogg620bfe5094db76b82418607a56db66ed2d08f004http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/50766931296502295XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic06.ogg44.8 MBYVCPDG7QVV3RMS45T7O66TJSZ6MHWTSYc544f19bf0ad77164b9d9fddef4d32cf987b4e58K7PASUOZNGFQTNUYRRWEXOHD4M57de0951d9698b09b6988c6c4bb8e3e3ogg376.045873vorbis244100112112Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. “Migranti, spazi urbani, movimenti”06presentazionehttp://www.gemic.eu/Gianluigi Bovinihttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.it“Migranti, spazi urbani, movimenti” 06migranti città Bolognina ricerca università Bologna Atene Barcellona quartiere2010-11-24Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121290553200audio20106 mins, 16 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vbWlncmFudGktc3BhemlfdXJiYW5pLW1vdmltZW50aS9nZW1pYzA2Lm9nZwPresentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic06.ogg46f26d15b24b93d3a9ea56230eed3e1c5fe5bc71http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/251025071296503332XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic07.ogg423.9 MBTL3TIMXIP4OU2A2LT75QTSW3ECE45QQE9af73432e87f1d4d034b9ffb09cadb2089cec204PSOK3TFXBTVB423UK24MT2EM3Q7c9cadccb70cea1e6b7456b8c9e88cdcogg1992.678390vorbis244100112112Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. “Migranti, spazi urbani, movimenti”07presentazionehttp://www.gemic.eu/Gianluigi Bovinihttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.it“Migranti, spazi urbani, movimenti” 07migranti città Bolognina ricerca università Bologna Atene Barcellona quartiere2010-11-24Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121290553200audio201033 mins, 12 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vbWlncmFudGktc3BhemlfdXJiYW5pLW1vdmltZW50aS9nZW1pYzA3Lm9nZwPresentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic07.ogg0afab4ea276a1153fee091f7c1f94a19137b0e67http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/22375951296502592XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic08.ogg42.1 MB5GSSY5RDTRFXAMPF7QAZTQK4W6X6JACZe9a52c76239c4b7031e5fc0199c15cb7afe48059OOJ2KEHLBCDDKA5HIFXE3VWO647393a510eb08863503a7416e4dd6cef7ogg159.039819vorbis244100112112Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. “Migranti, spazi urbani, movimenti”08http://www.gemic.eu/presentazione“Migranti, spazi urbani, movimenti” 08http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itMeryxm, XM24, Arav, ignifugo2010-11-24migranti città Bolognina ricerca università Bologna Atene Barcellona quartiereItalia, emilia romagna, bologna, xm24111290553200audio20102 mins, 39 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vbWlncmFudGktc3BhemlfdXJiYW5pLW1vdmltZW50aS9nZW1pYzA4Lm9nZwPresentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic08.ogg4b326318c54c0905cb192d78a381a4d645d7143ahttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/119181301296502540XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic09.ogg411.4 MBNC5QJNBDZHEFQCLKJUOKTZNFBA3VMKPR68bb04b423c9c858096a4d1ca9e5a508375629f1J7X6SVWXNZMMIPU3RBI4FKGOFE4fefe956d76e58c43e9b8851c2a8ce29ogg917.118322vorbis244100112112Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. “Migranti, spazi urbani, movimenti”09presentazionehttp://www.gemic.eu/“Migranti, spazi urbani, movimenti” 09http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itmigranti città Bolognina ricerca università Bologna Atene Barcellona quartiere2010-11-24Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24111290553200audio201015 mins, 17 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vbWlncmFudGktc3BhemlfdXJiYW5pLW1vdmltZW50aS9nZW1pYzA5Lm9nZwPresentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic09.oggda4ddf4549a986b6660af0f1983c34fd8f349835http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/9772361296501688XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic01.ogg4954.3 KBRCTUDSJJPLPBCUCCSXVRC2R6DXXNORUD88a741c9297ade11504295eb116a3e1deed74683ETBVG3GBAKVFWLVPQZZJIGEX7A24c3536cc102aa5b2eaf8672941897f8ogg70.364127vorbis244100112112Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. “Migranti, spazi urbani, movimenti”01presentazionehttp://www.gemic.eu/Giorgiohttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.it“Migranti, spazi urbani, movimenti” 01migranti città Bolognina ricerca università Bologna Atene Barcellona quartiere2010-11-24Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121290553200audio20101 min, 10 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vbWlncmFudGktc3BhemlfdXJiYW5pLW1vdmltZW50aS9nZW1pYzAxLm9nZwPresentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic01.ogg2f00e4e52c6f16294a461acfd591b0d62c8f945dhttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/423888491319197933XM24/MeryXM/da_Rosarno_a_Nardo/rosarnonardo03.ogg440.4 MBRJKJ7ZOJMUOXJF4LDZIHSKGF7USSYX4U8a549fe5c9651d74978b1e507928c5fd252c5f94XUJIS5Z5O73VJFWF7BS3GEYBZUbd1289773d77f75496c5f865b31301cdogg3389.960091vorbis144100110110Nell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org serata Genuino Clandestino03presentazioneinfo@campiaperti.orgGianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itDa rosarno a Nardò, crisi dell'agricoltura meridionale - seconda parteagricoltura rosarno nardo braccianti diritti lavoratori schiavi migranti sud meridione2011-09-28Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121317160800audio201156 mins, 29 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vZGFfUm9zYXJub19hX05hcmRvL3Jvc2Fybm9uYXJkbzAzLm9nZwNell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org XM24/MeryXM/da_Rosarno_a_Nardo/rosarnonardo03.ogg26946b2b8ffea7b0263fd7bc38aed8e79b370bfehttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/107982261280849313XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang1.ogg410.3 MB53KE7OJYJSOMBZM53MV7XBBLVPDDMKK2eed44fb9384c9cc0e59ddb2bfb842babc636295aF6HU67KB53FYED5UDJW2ECRDGY2f8f4f7d41eecb820fb41a6da20a2336ogg804.466485vorbis244100112112I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)http://www.dirittinrete.org/zapata/Dentro le gang - introduzione e prima parte01http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)Dentro le gang. Giovani, migranti e nuovi spazi pubbliciXM24, Meryxm, Arav, ignifugomaurizio, L. Queirolo PalmasItalia, emilia romagna, Bologna, xm242010-05-19genova zapata ecuador sudamericani gang centro sociale migrantipresentazione131274220000audio201013 mins, 24 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vZGVudHJvX2xlX2dhbmcvRGVudHJvbGVnYW5nMS5vZ2cI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang1.ogg68c162b7e20b73ad9390cedace1d055cf259ee6ahttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/5602971280847800XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang8.ogg4547.2 KBCBS5T7ON2WP2T5LLUTIQS4FK3XQPSFY71065d9fdcdd59fa9f56ba4d10970aadde0f9171f4DNQA6HW7F66ZV2CKFTNL7MWAAe0db0078f6f97decd7425166d5fd9600ogg43.102721vorbis244100112112I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)http://www.dirittinrete.org/zapata/Dentro le gang - fine07http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)Dentro le gang. Giovani, migranti e nuovi spazi pubbliciXM24, Meryxm, Arav, ignifugomaurizioItalia, emilia romagna, Bologna, xm242010-05-19genova zapata ecuador sudamericani gang centro sociale migrantipresentazione131274220000audio201043 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vZGVudHJvX2xlX2dhbmcvRGVudHJvbGVnYW5nOC5vZ2cI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang8.oggbaecaea74064c249c3a1497bee859840bbc9968ehttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/221232341319196607XM24/MeryXM/da_Rosarno_a_Nardo/rosarnonardo04.ogg421.1 MBOYNFY5L5Y5AO3D33YXAUCUUPK2PX5TQT761a5c757dc740ed8f7bc5c141528f569f7ece13FL7AGBKHH7CJSCTEXCOEF3NKD42afe0305473fc4990a64b89c42edaa1fogg1633.814671vorbis144100110110Nell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org serata Genuino Clandestino04presentazioneinfo@campiaperti.orgGianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itDa rosarno a Nardò, crisi dell'agricoltura meridionale - conclusioniagricoltura rosarno nardo braccianti diritti lavoratori schiavi migranti sud meridione2011-09-28Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121317160800audio201127 mins, 13 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vZGFfUm9zYXJub19hX05hcmRvL3Jvc2Fybm9uYXJkbzA0Lm9nZwNell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org XM24/MeryXM/da_Rosarno_a_Nardo/rosarnonardo04.oggfa24b49651f0adb32fe62170ae6e84260af2547fhttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/255228761296502194XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic03.ogg424.3 MBBTN7CIVTFS3MOR5FBVH5G7HDNKBOVXT70cdbf122b32cb6c747a50d4fd37ce36a82eade7fKWO7NFITMLNSJT23TOZGYBYENA559df6951362db24cf5b9bb26c070468ogg1683.392789vorbis244100112112Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. “Migranti, spazi urbani, movimenti”03http://www.gemic.eu/presentazione“Migranti, spazi urbani, movimenti” 03http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itMeryxm, XM24, Arav, ignifugo2010-11-24migranti città Bolognina ricerca università Bologna Atene Barcellona quartiereItalia, emilia romagna, bologna, xm24111290553200audio201028 mins, 3 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vbWlncmFudGktc3BhemlfdXJiYW5pLW1vdmltZW50aS9nZW1pYzAzLm9nZwPresentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic03.oggb654b8f8e63672f91ce2874cc45f36e6c35a63e5http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/119314801280849068XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang2.ogg411.4 MBMABDERHPZJRWFMFHYSRUKW7QKWTGTAVB60023244efca6362b0a7c4a3455bf055a66982a1FQQYHZVLCKBIDQFZ2LMEMERIJM2c2183e6ab128281c0b9d2d84612284bogg907.771723vorbis244100112112I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)http://www.dirittinrete.org/zapata/Dentro le gang - seconda parte02http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)Dentro le gang. Giovani, migranti e nuovi spazi pubbliciXM24, Meryxm, Arav, ignifugoL. Queirolo PalmasItalia, emilia romagna, Bologna, xm242010-05-19genova zapata ecuador sudamericani gang centro sociale migrantipresentazione131274220000audio201015 mins, 7 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vZGVudHJvX2xlX2dhbmcvRGVudHJvbGVnYW5nMi5vZ2cI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang2.ogg2b6acd834844408d925e496f7e04da108c414cf1http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/44575451280848452XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang4.ogg44.3 MBFOC5QDTDGW4FRFAWUZ6ES62Q66YVZKSE2b85d80e6335b8589416a67c497b50f7b15caa44VO4MPFBRY6ULNPP4GEOXJRF4IAabb8c79431c7a8b6bdfc311d74c4bc40ogg345.316440vorbis244100112112I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)http://www.dirittinrete.org/zapata/Dentro le gang - commento e domande04http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)Dentro le gang. Giovani, migranti e nuovi spazi pubbliciXM24, Meryxm, Arav, ignifugomaurizio, maxItalia, emilia romagna, Bologna, xm242010-05-19genova zapata ecuador sudamericani gang centro sociale migrantipresentazione131274220000audio20105 mins, 45 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vZGVudHJvX2xlX2dhbmcvRGVudHJvbGVnYW5nNC5vZ2cI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang4.ogg0e593e0a2b45d7e0bb1728f93aebb1d141abce6ahttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/88947041280848359XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang5.ogg48.5 MB4J652ONLG2DSDRO3YZT23WHNO5HTDDIAe27ddd39ab368721c5dbc667add8ed774f318d00QWQ6JKW762EN3HRTPA2OZNZDXU85a1e4aadff688dd9e337834ecb723bdogg681.588390vorbis244100112112I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)http://www.dirittinrete.org/zapata/Dentro le gang - risposta04http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)Dentro le gang. Giovani, migranti e nuovi spazi pubbliciXM24, Meryxm, Arav, ignifugoL. Queirolo PalmasItalia, emilia romagna, Bologna, xm242010-05-19presentazionegenova zapata ecuador sudamericani gang centro sociale migranti131274220000audio201011 mins, 21 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vZGVudHJvX2xlX2dhbmcvRGVudHJvbGVnYW5nNS5vZ2cI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang5.ogg07bab2441dabf738d062d5afbbea59d4e9d1978fhttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/71941571280848167XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang6.ogg46.9 MB2XS3VQD2D6LOCTAHRDRXCYKNN2JHBHQKd5e5bac07a1f96e14c0788e371614d6e92709e0aT6YVCNK2QIBAD27EQW5PFRQOLQ9fb151355a820201ebe485baf2c60e5cogg537.582880vorbis244100112112I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)http://www.dirittinrete.org/zapata/Dentro le gang - intervento di Paolo del centro sociale Zapata06http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)Dentro le gang. Giovani, migranti e nuovi spazi pubbliciXM24, Meryxm, Arav, ignifugoPaolo LanguascoItalia, emilia romagna, Bologna, xm242010-05-19genova zapata ecuador sudamericani gang centro sociale migrantipresentazione131274220000audio20108 mins, 57 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vZGVudHJvX2xlX2dhbmcvRGVudHJvbGVnYW5nNi5vZ2cI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang6.ogg884039e87a6e42a8fe3ef49aff34c96eef488498http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/108533291280848019XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang7.ogg410.4 MB5WOSFIIIHK4I6RDO3WJ3UT5OGT5OBI5Ged9d22a1083ab88f446edd93ba4fae34fae0a3a6WO7JBA3L2AWE4K5LHUYCOZWEIMb3be90836bd02c4e2bab3d302766c443ogg833.083878vorbis244100112112I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)http://www.dirittinrete.org/zapata/Dentro le gang - conclusioni07http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)Dentro le gang. Giovani, migranti e nuovi spazi pubbliciXM24, Meryxm, Arav, ignifugoL. Queirolo PalmasItalia, emilia romagna, Bologna, xm242010-05-19presentazionegenova zapata ecuador sudamericani gang centro sociale migranti131274220000audio201013 mins, 53 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vZGVudHJvX2xlX2dhbmcvRGVudHJvbGVnYW5nNy5vZ2cI saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)XM24/MeryXM/dentro_le_gang/Dentrolegang7.ogg4d37f3887ebbf3f1790b9586aaa3fa74c8041491http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/202952721275765580fest-antifa/2010/migranti/esiste_ancora_rosarno/Esiste_ancora_rosarno1.ogg519.4 MBZIXC3W4R4IF2K7WNVGUDX6ZE6RIVIDF2ca2e2ddb91e20ba57ecda9a83bfb24f451540cbaXZB6GGO5PUNS4AEIUWOH2EWO54be43e319dd7d1b2e0088a59c7d12ceefogg2627.856375vorbis1320007272Lavoro migrante e razzismo nel segno dello stato
Partecipano:
Alfonso de Vito (Rete antirazzista campana),
Antonello Mangano (curatore di Gli africani salveranno l'Italia),
Giuseppe Pugliese (Osservatorio migranti di Rosarno),
Baziir Sene (Coordinamento Migranti Bologna).01dibattitoEsiste ancora Rosarno?vari, coordinamento migrantihttp://creativecommons.org/licenses/by/2.5/rosarno migranti lavoro guerriglia mafia razzismo stato documenti regolarizzazione 2010-06-04Media Center del Festival sociale delle culture antifascisteParco di viale Togliatti Bologna101275602400audio201043 mins, 47 secsZmVzdC1hbnRpZmEvMjAxMC9taWdyYW50aS9lc2lzdGVfYW5jb3JhX3Jvc2Fybm8vRXNpc3RlX2FuY29yYV9yb3Nhcm5vMS5vZ2cLavoro migrante e razzismo nel segno dello stato
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Alfonso de Vito (Rete antirazzista campana),
Antonello Mangano (curatore di Gli africani salveranno l'Italia),
Giuseppe Pugliese (Osservatorio migranti di Rosarno),
Baziir Sene (Coordinamento Migranti Bologna).fest-antifa/2010/migranti/esiste_ancora_rosarno/Esiste_ancora_rosarno1.ogged61cb77f51f172d834912e852e2844a3c405b2ahttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/179845471275765459fest-antifa/2010/migranti/esiste_ancora_rosarno/Esiste_ancora_rosarno2.ogg517.2 MBDTNB5FR5QE6AOKOUBI2W6JYMC2DFLCQT1cda1e963d813c0729d40a356f270c1686558a13XZMIFSQGGGRO7MNWBDZRKEOS4Ibe5882ca0631a2efb1b608f31511d2e2ogg2240.663031vorbis1320007272Lavoro migrante e razzismo nel segno dello stato
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Baziir Sene (Coordinamento Migranti Bologna).02dibattitoEsiste ancora Rosarno? - seconda partehttp://creativecommons.org/licenses/by/2.5/vari, coordinamento migranti2010-06-04rosarno migranti lavoro guerriglia mafia razzismo stato documenti regolarizzazione Parco di viale Togliatti BolognaMedia Center del Festival sociale delle culture antifasciste101275602400audio201037 mins, 20 secsZmVzdC1hbnRpZmEvMjAxMC9taWdyYW50aS9lc2lzdGVfYW5jb3JhX3Jvc2Fybm8vRXNpc3RlX2FuY29yYV9yb3Nhcm5vMi5vZ2cLavoro migrante e razzismo nel segno dello stato
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Baziir Sene (Coordinamento Migranti Bologna).fest-antifa/2010/migranti/esiste_ancora_rosarno/Esiste_ancora_rosarno2.ogg6c50252051ab47d9b30bc8e22e0938f282e652bdhttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/163972981275766242fest-antifa/2010/migranti/esiste_ancora_rosarno/Esiste_ancora_rosarno3.ogg515.6 MBVJT5TAAOAR55IFAQEC6N3YH5VOJ6JIYXaa67d9800e047bd4141020bcdde0fdab93e4a317SPGOBMWUSBEHQGFESEYRQRFBUI93cce0b2d490487818a491311844a1a2ogg2123.139094vorbis1320007272Lavoro migrante e razzismo nel segno dello stato
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Baziir Sene (Coordinamento Migranti Bologna).03dibattitoEsiste ancora Rosarno? - terza partevari, coordinamento migrantihttp://creativecommons.org/licenses/by/2.5/rosarno migranti lavoro guerriglia mafia razzismo stato documenti regolarizzazione 2010-06-04Media Center del Festival sociale delle culture antifascisteParco di viale Togliatti Bologna101275602400audio201035 mins, 23 secsZmVzdC1hbnRpZmEvMjAxMC9taWdyYW50aS9lc2lzdGVfYW5jb3JhX3Jvc2Fybm8vRXNpc3RlX2FuY29yYV9yb3Nhcm5vMy5vZ2cLavoro migrante e razzismo nel segno dello stato
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Baziir Sene (Coordinamento Migranti Bologna).fest-antifa/2010/migranti/esiste_ancora_rosarno/Esiste_ancora_rosarno3.ogg64deb4c53e57dfaaf7cbdf1379c5fd0d805f2943http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/181216581275766319fest-antifa/2010/migranti/esiste_ancora_rosarno/Esiste_ancora_rosarno4.ogg517.3 MBRGL7OJFMOOWG2SZOL3J5FZN4LXLM45NT8997f724ac73ac6d4b2e5ed3d2e5bc5dd6ce75b3KXIMVG3PY7LY2K2R46SYS5EDWM55d0ca9b6fc7d78d2b51e7a5897483b3ogg2358.273375vorbis1320007272Lavoro migrante e razzismo nel segno dello stato
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Baziir Sene (Coordinamento Migranti Bologna).04dibattitoEsiste ancora Rosarno? - quarta partehttp://creativecommons.org/licenses/by/2.5/vari, coordinamento migranti2010-06-04rosarno migranti lavoro guerriglia mafia razzismo stato documenti regolarizzazione Parco di viale Togliatti BolognaMedia Center del Festival sociale delle culture antifasciste101275602400audio201039 mins, 18 secsZmVzdC1hbnRpZmEvMjAxMC9taWdyYW50aS9lc2lzdGVfYW5jb3JhX3Jvc2Fybm8vRXNpc3RlX2FuY29yYV9yb3Nhcm5vNC5vZ2cLavoro migrante e razzismo nel segno dello stato
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Baziir Sene (Coordinamento Migranti Bologna).fest-antifa/2010/migranti/esiste_ancora_rosarno/Esiste_ancora_rosarno4.ogg081034ba5d179c7fcf343d1e1cc93b375df4f6a4http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/192478011296503721XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic02.ogg418.4 MBCUUJRPJM57EYDVDWOI4PSOPG7T5KBFNB152898bd2cefc981d4767238f939e6fcfaa095a14LY6QKHF45KDQHAIND4WF5ECYQe2f1e828e5e754381c0868f962f482c4ogg1399.220499vorbis244100112112Presentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. “Migranti, spazi urbani, movimenti”02presentazionehttp://www.gemic.eu/Sandro Mezzadrahttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.it“Migranti, spazi urbani, movimenti” 02migranti città Bolognina ricerca università Bologna Atene Barcellona quartiere2010-11-24Meryxm, XM24, Arav, ignifugoItalia, emilia romagna, bologna, xm24121290553200audio201023 mins, 19 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vbWlncmFudGktc3BhemlfdXJiYW5pLW1vdmltZW50aS9nZW1pYzAyLm9nZwPresentazione e dibattito su Ge.M.IC., un progetto di ricerca transnazionale finanziato dall’Unione Europea. Tre team di ricerca hanno affrontato il tema degli spazi urbani dal punto di vista dei migranti a Bologna, Atene e Barcellona. Tre città, tre quartieri, molte storie. Nella serata saranno presentati i principali risultati della ricerca a partire dalla condizione migrante a Bologna e nella Bolognina. XM24/MeryXM/migranti-spazi_urbani-movimenti/gemic02.ogg401d753c051dc69b29269922ffb9a2d85719f75chttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/156351171466714323mezzoradaria/s04p38_accoglienza_migrante.ogg214.9 MB3ZAKTIBZ4BOSB5IHV53LOOB5COKQAJZSde40a9a039e05d20f507af76b7383d1395002732PLHVREWYQRFCUTPYSPHGCZ7K6M7acf5892d8844a2a4df893ce6167eaf3ogg1540.989388vorbis1441009696Mezzoradariatrasmissione radiomezzoradaria - s04p38 - parte 1 - L'accoglienza secondariahttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itmezzoradaria, radio città fujikoRadio Città Fujiko, mezzoradaria, gine2016-06-23mezzoradaria, CIE, CARA, SPRAR, CAS, migranti, immigrazione, accoglienza, solidarietitalia, emilia romagna, bologna1Proviamo a fare una riflessione in quel mondo chiamato dell'accoglienza secondaria. Che cos'è l'accoglienza e qual'è il suo scopo?111466632800audio201625 mins, 40 secsbWV6em9yYWRhcmlhL3MwNHAzOF9hY2NvZ2xpZW56YV9taWdyYW50ZS5vZ2cmezzoradaria/s04p38_accoglienza_migrante.ogga02cb058ae4db647d9c82e6a7a2d27817bba587ahttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/230263751586790676radiospore/GR/gr_13042020.ogg322.0 MBEUVQECYO73JVH353LKBQDC6IR3A6RV2G252b020b0efed353efbb5a83018bc88ec1e8d746HE4AOWHCAYYOUL35OYFDHB4DZE39380758e20630ea2f7d760a338783c9ogg1173vorbis244100192192carcere, coronavirus, Catalogna, detenuti politici, Google, Apple, Mediterraneo, migranti Italia, Emila-Romagna, BolognaGiornale Radio 2020Giornale Radio 13/04/20 - Radio SporeaudionewsitRedazione Gr Radio Spore2020-04-13butt 0.1.17Puntata del Gr di Radio Spore del 13/04/2020111586728800audio2020Redazione Gr Radio SporeRedazione Gr Radio Spore19 mins, 33 secscmFkaW9zcG9yZS9HUi9ncl8xMzA0MjAyMC5vZ2cradiospore/GR/gr_13042020.ogg28359e19eb0473af05a7ffe04b2fd20b38b4beb3http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/570238001617797322ciurmapirata/GR/GR2021/gr ciurma 7 aprile 2021.ogg454.4 MBANOFEQN3NR2OZ4U6VZVL3MSACJLOXTRS035c5241bb6c74ecf29eae6abdb2401256ebce325ZOCQTYE3FF336CEGWCKLBMLXEee5c284f04d94bbdf8443584a5858bb9ogg2687vorbis144100160160newsGr Ciurma 2021Ciurma PirataGiornale Radio Ciurma PirataitRadio Wombatcarcere, migranti, non una di meno, firenze, alitalia, 2021-04-07Gr della Ciurma Pirata del 07/04/2021audioRedazione Ciurma Pirata1116177464002021Redazione Ciurma Pirata44 mins, 47 secsY2l1cm1hcGlyYXRhL0dSL0dSMjAyMS9nciBjaXVybWEgNyBhcHJpbGUgMjAyMS5vZ2cGr della Ciurma Pirata del 07/04/2021ciurmapirata/GR/GR2021/gr%20ciurma%207%20aprile%202021.oggf2c85cc1720e3ade67b5136ef9b639c26fa3c0b9http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/394567181312292158XM24/MeryXM/dentro_le_gang/dentrolegang.ogv437.6 MB54SH5QSOLSZ5BC4J2WINWLHQVLERZEA4ef247ec24e5cb3d08b89d590db2cf0aac91c901cIC3YIVRJNGHBWZFOHMSW2UUWMA40b7845629698e1b64ae3b256d529660ogg2087.880000vorbis244100128128theora30040025Lavc52.66.0DENTRO LE GANGhttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/Video che racconta la presentazione del volume DENTRO LE GANG. Giovani, migranti e nuovi spazi pubblici (Ombre Corte, Verona, 2009) di L. Queirolo Palmas all interno della rassegna MERYXM all XM24 di Bologna il 19 maggio 2010. Le immagini di copertura sono tratte dal film LA VIDA LOCA di Christian Poveda. I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire âbandeâ: unâetichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati. Il filo rosso dellâinterpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità , quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.Teleimmagini, meryxm, Visual communication Projectitaly, emilia romagna, bologna, xm24gang migranti seconda generazione centro sociale zapata genova xm24 teleimmagini? bologna queirolo poveda vida loca maras72011-08-021312236000video2011http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/34 mins, 47 secsWE0yNC9NZXJ5WE0vZGVudHJvX2xlX2dhbmcvZGVudHJvbGVnYW5nLm9ndgVideo che racconta la presentazione del volume DENTRO LE GANG. Giovani, migranti e nuovi spazi pubblici (Ombre Corte, Verona, 2009) di L. Queirolo Palmas all interno della rassegna MERYXM all XM24 di Bologna il 19 maggio 2010. Le immagini di copertura sono tratte dal film LA VIDA LOCA di Christian Poveda. I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire âbandeâ: unâetichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati. Il filo rosso dellâinterpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità , quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.XM24/MeryXM/dentro_le_gang/dentrolegang.ogv02fecf62aee994bd11317b5c7b17d6c59e286ecehttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/76216271426935623mezzoradaria/s03p15/s03p15_mezzoradaria_150115_3.ogg37.3 MBT57KFQT5O3EP4XJDICQKPORT5OSY3R6V9f7ea2c27d76c8fe5d2340a0a7ba33eba58dc7d53JWRUIWKOMVXU563AA3CA3TCCIda6d1a22ca732b7a77db0036206e6212ogg416.000000vorbis244100160160Mezzoradariatrasmissione radiomezzoradaria - s03p15 - parte 3http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itmezzoradaria, radio città fujikomezzoradaria, Rosa, migranti, avvocati, Bologna, rinnovo, permesso di soggiorno, INPS, contributi, estratto conto previdenziale, lavoro,2015-01-15Radio Città Fujiko, mezzoradaria, gineitalia, emilia romagna, bologna3Riprendiamo la questione migrazione con l'avvocato Rosa: Qual'è una buona pratica che un migrante potrebbe seguire per esser sicuro che al momento della richiesta del rinnovo del permesso di soggiorno per motivi lavorativi questo abbia tutte le carte in regola? E se il lavoratore scoprisse che il datore di lavoro non versa i contributi? Esistono sportelli che forniscono assistenza legale ai quali chiedere informazioni e che abbiano un ambiente migliore di quello della questura? Possiamo spiegare perché abbiamo definito la questura di Bologna come un luogo non disponibile o facile da affrontare per un migrante che debba svolgere pratiche per rinnovare il suo permesso di soggiorno?111421276400audio20156 mins, 56 secsbWV6em9yYWRhcmlhL3MwM3AxNS9zMDNwMTVfbWV6em9yYWRhcmlhXzE1MDExNV8zLm9nZwmezzoradaria/s03p15/s03p15_mezzoradaria_150115_3.oggcfcb3a172a89edcdf2ae502294c6d7a5a125adc6http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/119752481426935414mezzoradaria/s03p15/s03p15_mezzoradaria_150115_2.ogg311.4 MBNHD5365E5XKCUH6V4FR3S2YV6VOZSRPH69c7ddfba4edd42a1fd5e163b96b15f55d9945e7YSLJHWSYDRVJOU7X4OWTATUNOIc49693da581c6a9753f7e3ad304e8d72ogg645.120000vorbis244100160160Mezzoradariatrasmissione radiomezzoradaria - s03p15 - parte 2http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/deed.itmezzoradaria, radio città fujikomezzoradaria, Rosa, migranti, avvocati, Bologna, immigrazione, burocrazia, visto, ricongiungimento familiare, famiglia, lavoro, ambasciata, decreto flussi,2015-01-15Radio Città Fujiko, mezzoradaria, gineitalia, emilia romagna, bologna2Affrontiamo la questione burocratica della migrazione insieme all'avvocato Rosa oggi ospite in redazione: Cos'è un visto d'ingresso e che prospettive di vita permette ad un migrante? Quali sono e chi si può rivolgere una domanda di permesso di soggiorno? Cosa succede in caso di diniego? Nel caso di sospensione dell'ordine di allontanamento da parte del TAR quali sono le peculiarità della questura di Bologna?111421276400audio201510 mins, 45 secsbWV6em9yYWRhcmlhL3MwM3AxNS9zMDNwMTVfbWV6em9yYWRhcmlhXzE1MDExNV8yLm9nZwmezzoradaria/s03p15/s03p15_mezzoradaria_150115_2.ogg758796e91621f27a0ea338d9e1fbe3a67d6ec131http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/311227371586456030radiospore/GR/gr_090420.ogg329.7 MBOFFCO5Y52QQ75VIU43PSW5BP374KMOKB714a27771dd421fed514e6df2b742fdff8a63941FJ5TQ5JCNJGA5HT2DNY2QHWEEI2a7b3875226a4c0e9e7a1b71a81ec422ogg1666vorbis244100160160itRedazione Gr Radio Spore2020-04-09Italia, Emila-Romagna, Bolognacoronavirus, mutualismo, epidemiacolposa, portichiusi, ong, migranti, app, cina, yemen, usa, polonia, bologna, sosteniamoli , vag61,Giornale Radio 09/04/20 - Radio SporenewsGiornale Radio 2020audioRedazione Gr Radio Spore01Puntata del Gr di Radio Spore del 09/04/2020121586383200audio2020Redazione Gr Radio Spore27 mins, 46 secscmFkaW9zcG9yZS9HUi9ncl8wOTA0MjAub2dnradiospore/GR/gr_090420.ogg1bde9543ec946d18e65d1e349ef8cf35b4ce6ba9http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/146175121612464458ciurmapirata/GR/GR2021/gr ciurma 4 febbraio 2021.ogg413.9 MB36NUYB3DPMHCR2HJEIA2RZDUTMKVHFT7df9b4c07637b0e28e8e92201a8e4749b1553967fVQYSEJUBLVDBLPMY3QJKFH7D4Uac312226815d4615bd98dc12a29fe3e5ogg1267vorbis144100120120Ciurma PirataPablo Hassel, accordi LibiaItalia, respingimenti e migranti morti in mare, Draghi, excaserme bolognesinewsaudioRadio SporeGr della Ciurma Pirata del 04/02/20212021-02-04Gr Ciurma 2021Giornale Radio Ciurma PirataitRedazione Ciurma Pirata1116123932002021Redazione Ciurma Pirata21 mins, 7 secsY2l1cm1hcGlyYXRhL0dSL0dSMjAyMS9nciBjaXVybWEgNCBmZWJicmFpbyAyMDIxLm9nZwGr della Ciurma Pirata del 04/02/2021ciurmapirata/GR/GR2021/gr%20ciurma%204%20febbraio%202021.ogg4bb03469c60f8b12f784a77feefe048aa38e1453http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/467560461611148576ciurmapirata/GR/GR2020/gr ciurma 20 gennaio 2020.ogg444.6 MB7U6SR6WMNNNIMMNBQEQ23HH3X272LYJ7fd3d28facc6b5a8631a18121ad9cfbbebfa5e13fTCIFZAQ33BIYM5M7ZXEDVIGJ4U98905c821bd85186759fcdc83aa0c9e5ogg2791vorbis244100160160newsGr Ciurma 2020Ciurma PirataRadio WombatGiornale Radio Ciurma Pirataitno tav, processo, lucha y siesta, casa delle donne, napoli sotterranea, foren fighters, carovana migranti,2021-01-20Gr della Ciurma Pirata del 20/01/2021audioRedazione Ciurma Pirata1116110972002021Redazione Ciurma Pirata46 mins, 31 secsY2l1cm1hcGlyYXRhL0dSL0dSMjAyMC9nciBjaXVybWEgMjAgZ2VubmFpbyAyMDIwLm9nZwGr della Ciurma Pirata del 20/01/2021ciurmapirata/GR/GR2020/gr%20ciurma%2020%20gennaio%202020.ogg5005d6fd0c7fee975b597c2a401689cf71c14b02http://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/411566081614775796ciurmapirata/GR/GR2020/gr ciurma 20 gennaio 2020.ogg439.3 MB2AWZNATANJDDTKFYIEB54O2XOMYYWIC4d02d9682606a4639a8b84103de3b5773318b205c4ZGCDN47K2WNV7UX2UCKH5TH4Ae64c21b79f56acdafe97d504a3f667e0ogg2457vorbis244100160160newsGr Ciurma 2020Ciurma PirataRadio WombatGiornale Radio Ciurma Pirataitno tav, processo, lucha y siesta, casa delle donne, napoli sotterranea, foren fighters, carovana migranti,2021-03-03Gr della Ciurma Pirata del 20/01/2021audioRedazione Ciurma Pirata1116147260002021Redazione Ciurma Pirata40 mins, 57 secsY2l1cm1hcGlyYXRhL0dSL0dSMjAyMC9nciBjaXVybWEgIDIwIGdlbm5haW8gMjAyMC5vZ2cGr della Ciurma Pirata del 20/01/2021ciurmapirata/GR/GR2020/gr%20ciurma%20%2020%20gennaio%202020.ogg6f84681b83319551a579b211eef9da89de587fcahttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/264461841640263323ciurmapirata/GR/GR2021/radiogiornaleciurma23dicembre2021.ogg425.2 MBBR6234UUJBR5XO6HOEVWBVITKKQREA3S0c7dadf2944863dbbbc7712b60d51352a1120372Q2JH52EPUTBXQJLT4BIC72T7QU86927ee88fa4c3782573e0502fea7f85ogg1232vorbis248000224224audionewsMarocco, Israele, droni, commercio di armi, Sahara Occidentale, persone migranti, Libia, elezioni, lavoro, morti sulCiurma PirataGr della Ciurma Pirata del 23/12/20212021-12-23Gr Ciurma 2021Radio SporeGiornale Radio Ciurma PirataitRedazione Ciurma Pirata1116402140002021Redazione Ciurma Pirata20 mins, 32 secsY2l1cm1hcGlyYXRhL0dSL0dSMjAyMS9yYWRpb2dpb3JuYWxlY2l1cm1hMjNkaWNlbWJyZTIwMjEub2dnGr della Ciurma Pirata del 23/12/2021ciurmapirata/GR/GR2021/radiogiornaleciurma23dicembre2021.ogge7678f79265eb4f3956b88a6c5b1ef63c7d9ce8ahttp://storage.arkiwi.org/http://storage.arav.ventuordici.org/https://assetstore.arkiwi.org///upload.arkiwi.org/