Presentazione del libro _Morti in una città silente. La strage dell'8 marzo 2020 nel carcere di Sant'Anna di Modena_ edito da Sensisbili alle Foglie, assieme all'autrice Sara Manzoli e con Alice Miglioli
Recensione di Ricci Limoni e caffettiere: Piccoli stratagemmi di una vita ristretta scritto da alcune recluse nel carcere di Rebibbia e distribuito regolarmente in libreria.
1) quando uscirà il prossimo volume 2) l'aritmetica elementale la copertina di contro la monarchia 3) attinenza con il presente degli scritti di malatesta 4) malatesta e l'azione 5) il determinismo anarchico e gli anarchici anti-organizzatori 6) l'importanza del contesto nello studio del pensiero 7) le idee di malatesta influenzano i compagni e viceversa.
L'autore del libro ci spiega come il progetto di creare l'antologia completa sulle opere di Malatesta è nato. Spiega gli argomenti che vengono affrontati nel primo e nel secondo volume arricchendo con cenni storici e proprie interpretazioni sul pensiero di Malatesta.
I «ragazzi di don Giussani» nell’arco di 30 anni hanno conquistato uno spazio di potere sotto traccia, sempre a cavallo fra economia e politica. Il Veneto di «mamma Dc» si sta convertendo alla Lega, ma resta connesso indissolubilmente al potente apparato di una Chiesa nella Chiesa. Comunione e liberazione non è più il «gruppo di amici» fedelissimi del fondatore. Si è trasformata nella holding della Compagnia delle Opere, che ha aggredito – nel nome della sussidiarietà – ogni angolo del patrimonio pubblico: grandi appalti, sanità, scuola e università, formazione, logistica. Da Padova si arriva fino in Lussemburgo, alla «cassaforte» della galassia di imprese e consorzi. A Verona, si intuisce la trama che sconfina nella Lombardia di Formigoni e nel Trentino di Dellai. Una documentata ricostruzione della «lobby di dio» a Nord Est. L’universo ciellino scandagliato, per la prima volta, a tutto campo. Con i sindaci “amici”, gli imprenditori di riferimento, i Vip in pellegrinaggio in terra santa e la rete di professionisti del business. Ma anche i clamorosi rinvii a giudizio che permettono di verificare in tribunale la gestione dei finanziamenti europei.
http://www.manifestolibri.it/novita.php
http://cosaloro.blogspot.com
I «ragazzi di don Giussani» nell’arco di 30 anni hanno conquistato uno spazio di potere sotto traccia, sempre a cavallo fra economia e politica. Il Veneto di «mamma Dc» si sta convertendo alla Lega, ma resta connesso indissolubilmente al potente apparato di una Chiesa nella Chiesa. Comunione e liberazione non è più il «gruppo di amici» fedelissimi del fondatore. Si è trasformata nella holding della Compagnia delle Opere, che ha aggredito – nel nome della sussidiarietà – ogni angolo del patrimonio pubblico: grandi appalti, sanità, scuola e università, formazione, logistica. Da Padova si arriva fino in Lussemburgo, alla «cassaforte» della galassia di imprese e consorzi. A Verona, si intuisce la trama che sconfina nella Lombardia di Formigoni e nel Trentino di Dellai. Una documentata ricostruzione della «lobby di dio» a Nord Est. L’universo ciellino scandagliato, per la prima volta, a tutto campo. Con i sindaci “amici”, gli imprenditori di riferimento, i Vip in pellegrinaggio in terra santa e la rete di professionisti del business. Ma anche i clamorosi rinvii a giudizio che permettono di verificare in tribunale la gestione dei finanziamenti europei.
http://www.manifestolibri.it/novita.php
http://cosaloro.blogspot.com Concerto ZPLEEN
Un turbine di riflessioni a tutto campo sull'odierna routine e sul modo di evadere la monotona realtà delle cose, come vecchie locomotive arrugginite, vetri sporchi sul grigio di Bologna e momenti di allegria fugace e frivola. Lo spleen di Baudelaire che esprime il disagio dell'artista e l'incongruenza con i valori pregnanti della società prende corpo con parole talvolta languide, accordi rabbiosi, distorsioni acide e sonorità che variano dal post rock, al grunge e al noise. Il quartetto è composto da: Stefano Politaki, chitarra/voce (ex Bloody Blue Body); Franky Maze, chitarra (compositore di colonne sonore di vari corti e documentari indipendenti e attivo nel progetto electro-pop Hotel Chevalier); Pietro Tavernise, basso (ex Sins of Liberty e Amnèsia Project); Emanuele "Lele" Procopio, batteria (ex Progama).
www.myspace.com/in.spleen
No comment: Il libro contiene una selezione di murales e disegni fatti da Cyop&Kaf.
Terribilmente soli, o quasi, questi oramai ricercati artisti (ricercati più dalla Digos che dai collezionisti) continuano imperterriti nel loro maniacale impegno di diffusione di segni “anomali, irrequieti, talvolta inquietanti”.
“Bologna è una città in crisi. Una crisi istituzionale, ma sopratutto una crisi politica le cui origini vanno rintracciate indietro nel tempo. Come affrontarla evitando la lamentazione fine a se stessa, la mitizzazione del passato, la protesta di stampo demagogico e populista, la rassegnazione a un degrado culturale che sembra inarrestabile? Abbiamo riunito in questo volume voci che appartengono a culture, generazioni e professioni diverse, accomunate dalla volontà di non rimanere alla superficie dei problemi affrontati, di evitare luoghi comuni, di porre domande scomode e cercare risposte accomodanti. L’obiettivo è quello di stimolare un dibattito vero in una città smarrita, ma che non vuole rinunciare alla propria cultura civile. Una città che non trova luoghi e occasioni per interrogare se stessa ed elaborare progetti per il futuro, e rimanere inascoltata da un ceto politico prigioniero della propria autoreferenzialità”.
Un libro per comprendere la crisi di Bologna e stimolare un dibattito reale al di fuori del circuito autoreferenziale della politica, in evidente crisi di legittimazione. No comment: Il libro contiene una selezione di murales e disegni fatti da Cyop&Kaf.
Terribilmente soli, o quasi, questi oramai ricercati artisti (ricercati più dalla Digos che dai collezionisti) continuano imperterriti nel loro maniacale impegno di diffusione di segni “anomali, irrequieti, talvolta inquietanti”.
Ciro è un giovane pugile di Napoli, dell’antico quartiere Ventaglieri, nel centro storico della città. La sua storia è quella di un mite che pratica uno sport di sfida cruenta e che, nella parte di mondo nella quale vive, aggredisce le difficoltà della vita con tenerezza e silenziosa tenacia, da campione leale. Il film racconta i silenzi, il respiro, i corpi, i ring, le urla dei tifosi-bambini, la tenerezza di Ciro in forte contrasto con la rudezza del mondo della boxe, il rapporto che ha con la madre, con la fidanzata Annarita e con i suoi due mentori, Geppino Silvestri, uno dei più grandi maestri italiani di pugilato e suo figlio Lino, che hanno cominciato a prendersi cura di lui fin da tredicenne. Il suo è un vero atto di resistenza alla condizione di solitudine in cui ci si può trovare quando si ricevono responsabilità premature e si vive in uno Stato che non ti conosce e non ti riconosce.
Nonostante tutto Ciro vuole farcela, si avvilisce, si chiude, poi trova la forza e riparte.
Al centro di questa monografia vi sono gli immaginari di un gruppo di ragazzi di origine straniera, tutti pugili dilettanti di una palestra di boxe della Bolognina, quartiere della prima periferia bolognese. Entrare in questa palestra nata nel 1950 ha significato fare i conti con cinquant’anni di pugilato a Bologna, con la storia di uno sport nato nei circoli del Dopolavoro operaio, con la cultura della socialità e del tempo libero in uno dei territori più “popolari” della città. Per questa società pugilistica hanno combattuto, infatti, molti operai che lavoravano nelle numerose fabbriche metalmeccaniche che hanno caratterizzato il territorio della Bolognina. Dall’inizio degli anni Ottanta, con la chiusura delle fabbriche metalmeccaniche e con il contemporaneo arrivo nel quartiere dei primi immigrati – la Bolognina è oggi il territorio in cui la loro presenza in città è più significativa -, la palestra ha aperto le porte a pugili di origine non italiana, cambiando i metodi di insegnamento, i tempi di allenamento, la stessa organizzazione sociale. Oggi i giovani pugili che vi si allenano sono adolescenti, dai 12 ai 25 anni, che in parte frequentano la scuola, gli istituti tecnici della Bolognina, in parte sono alle prese con le prime esperienze nel mondo del lavoro. Le loro storie sono al centro di questo libro in cui una palestra di boxe è utilizzata come finestra per leggere le trasformazioni che hanno caratterizzato questa prima periferia di Bologna negli ultimi anni.
scritto, fotografato e diretto da Marcello Sannino
Parallelo 41 produzioni
(Italia, 2009 – 57 minuti, DigiBeta)
Sarà presente il regista
Ciro è un giovane pugile di Napoli, dell’antico quartiere Ventaglieri, nel centro storico della città. La sua storia è quella di un mite che pratica uno sport di sfida cruenta e che, nella parte di mondo nella quale vive, aggredisce le difficoltà della vita con tenerezza e silenziosa tenacia, da campione leale. Il film racconta i silenzi, il respiro, i corpi, i ring, le urla dei tifosi-bambini, la tenerezza di Ciro in forte contrasto con la rudezza del mondo della boxe, il rapporto che ha con la madre, con la fidanzata Annarita e con i suoi due mentori, Geppino Silvestri, uno dei più grandi maestri italiani di pugilato e suo figlio Lino, che hanno cominciato a prendersi cura di lui fin da tredicenne. Il suo è un vero atto di resistenza alla condizione di solitudine in cui ci si può trovare quando si ricevono responsabilità premature e si vive in uno Stato che non ti conosce e non ti riconosce.
Nonostante tutto Ciro vuole farcela, si avvilisce, si chiude, poi trova la forza e riparte.
Ciro è un giovane pugile di Napoli, dell’antico quartiere Ventaglieri, nel centro storico della città. La sua storia è quella di un mite che pratica uno sport di sfida cruenta e che, nella parte di mondo nella quale vive, aggredisce le difficoltà della vita con tenerezza e silenziosa tenacia, da campione leale. Il film racconta i silenzi, il respiro, i corpi, i ring, le urla dei tifosi-bambini, la tenerezza di Ciro in forte contrasto con la rudezza del mondo della boxe, il rapporto che ha con la madre, con la fidanzata Annarita e con i suoi due mentori, Geppino Silvestri, uno dei più grandi maestri italiani di pugilato e suo figlio Lino, che hanno cominciato a prendersi cura di lui fin da tredicenne. Il suo è un vero atto di resistenza alla condizione di solitudine in cui ci si può trovare quando si ricevono responsabilità premature e si vive in uno Stato che non ti conosce e non ti riconosce.
Nonostante tutto Ciro vuole farcela, si avvilisce, si chiude, poi trova la forza e riparte.
Il nero e il giallo. Il giald in dialetto milanese, il noir come genere letterario capace di raccontare il presente e di coinvolgere un pubblico sempre più numeroso. Il registro del noir appare particolarmente adatto anche per gettare uno sguardo critico e dissidente su una realtà come quella milanese in cui esclusione, cleptocrazia, speculazione e uso politico della paura hanno ucciso l’anima della città e trasformato in mostri le sue figure popolari, dal “Me ciami Brambilla e fu l’uperari” al “Me ciami zanza e fu l’assessur”. In Milano noir e giald, e nel dvd allegato, si susseguono opere create perlopiù da giovani, raccolte attraverso una serie di iniziative organizzate dal centro sociale Cox 18, luogo storico dell’underground milanese. Testi, racconti orali, fotografie, disegni, fumetti, canzoni e immagini in movimento all’insegna dei due colori. Il nero di una città malsana e spietata che si può e si deve cambiare, il giallo perché questa inevitabile mutazione sarà piena di suspense, colpi di scena e criminali da scovare.
Aldo Amicucci, Gianluca Angioi, Giuseppe Apolito, Riccardo Avesani, Chiara Balsamo, Bettina Bartalesi, Marika Battarola, Paolo Binni, Federico Bovo, BSimo, Nelson Corallo, Pietro Dossena, Andrea Ferrari, Francesco Gallone, Gert l’infame, GGTarantola, Giubbonsky, Antonella Grieco, Andrea Guerra, Jerrinez, Lady Snowhite, Lucciole, Fanny Molteni, Alessandro Nebbia, Vincenzo Pandolfi, Paolo Pasi, Pear, Giovanni Pirelli, Serena Porrati, Titta Raccagni, Ratzo, Federico Rizzo, Paolo Robaudi, Vito Manolo Roma, Rosanera, Federico Tinelli, Lenin Andrejievic Ulianov, Paola Varalli.
Napoli.
Un fine settimana qualsiasi di un presente continuo che non sta da nessuna parte.
Dalla pineta del Villaggio Coppola fino agli scogli di Mergellina, tra fumi di spazzatura e topi, Giovanni attraversa una vita da camorrista senza farsi troppe domande. Un matrimonio combinato, un padre boss, un’esistenza allineata al Sistema, finchè un giorno Giovanni incontra Salvatore.
E in Salvatore si perde.
È un’attrazione consumata di nascosto, una volta al mese sugli scogli. Ma questo amore indebolisce il legame che fa forte la famiglia, non è tra le tante avventure che il figlio di un boss può permettersi. Giovanni i discorsi troppo complicati non li capisce, sa solo che le cose vanno messe a posto in qualche modo. Una questione di equilibrio.
Bianco e nero feroce e dialoghi serrati per il romanzo a fumetti della coppia di lavoro Bindi/MP5 (premio Lucca Comics 2009). Tratto dal libro rivelazione di L.R. Carrino, Acqua Storta è un noir che trova in Napoli il punto di partenza per attraversare uno scenario umano molto più ampio.
Napoli.
Un fine settimana qualsiasi di un presente continuo che non sta da nessuna parte.
Dalla pineta del Villaggio Coppola fino agli scogli di Mergellina, tra fumi di spazzatura e topi, Giovanni attraversa una vita da camorrista senza farsi troppe domande. Un matrimonio combinato, un padre boss, un’esistenza allineata al Sistema, finchè un giorno Giovanni incontra Salvatore.
E in Salvatore si perde.
È un’attrazione consumata di nascosto, una volta al mese sugli scogli. Ma questo amore indebolisce il legame che fa forte la famiglia, non è tra le tante avventure che il figlio di un boss può permettersi. Giovanni i discorsi troppo complicati non li capisce, sa solo che le cose vanno messe a posto in qualche modo. Una questione di equilibrio.
Bianco e nero feroce e dialoghi serrati per il romanzo a fumetti della coppia di lavoro Bindi/MP5 (premio Lucca Comics 2009). Tratto dal libro rivelazione di L.R. Carrino, Acqua Storta è un noir che trova in Napoli il punto di partenza per attraversare uno scenario umano molto più ampio.
Napoli.
Un fine settimana qualsiasi di un presente continuo che non sta da nessuna parte.
Dalla pineta del Villaggio Coppola fino agli scogli di Mergellina, tra fumi di spazzatura e topi, Giovanni attraversa una vita da camorrista senza farsi troppe domande. Un matrimonio combinato, un padre boss, un’esistenza allineata al Sistema, finchè un giorno Giovanni incontra Salvatore.
E in Salvatore si perde.
È un’attrazione consumata di nascosto, una volta al mese sugli scogli. Ma questo amore indebolisce il legame che fa forte la famiglia, non è tra le tante avventure che il figlio di un boss può permettersi. Giovanni i discorsi troppo complicati non li capisce, sa solo che le cose vanno messe a posto in qualche modo. Una questione di equilibrio.
Bianco e nero feroce e dialoghi serrati per il romanzo a fumetti della coppia di lavoro Bindi/MP5 (premio Lucca Comics 2009). Tratto dal libro rivelazione di L.R. Carrino, Acqua Storta è un noir che trova in Napoli il punto di partenza per attraversare uno scenario umano molto più ampio.
track 11 Collasso. Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
track 07 Agli ufficiali giudiziari. Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
track 02 La prossima sigaretta. Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
track 01 dedicata a chi sogna di uccidere il proprio datore di lavoro. Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
track 04 dedicata a chi dice qualche bugia per bulloneria.. Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
track 06 800euro. Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
Track 09 Gennaro. Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
Track 15 Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
Track 10 A Mario Iaquinta. Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
Track 13 Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
Track 14 Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
track 05 A un maestro assoluto. Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
track 08 Fuori dai giochi. Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
Track 12 Mia Natasha. Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
track 03 radical chic. Vivace, "colorata" ed eclettica è la musica della Shabada' orchestra, direttamente da Napoli, che affronta con ironia e icasticità il destino di una generazione di stipendi e sogni precari
Il libro ricostruisce con dovizia di particolari, fatti e personaggi, un capitolo cruciale del nostro recente passato: i morti rossi. Un libro che racconta tutto sui giovani rossi “morti di politica” per mano delle forze dell’ordine o dei neofascisti, nel quale l'autore racconta la vicenda umana e politica di ventidue ragazzi, raccogliendo testimonianze in tutta Italia e ripercorrendo un pezzo di storia ancora oscuro di questo Paese. Una testimonianza che contribuisce a far rivivere quei ragazzi nel ricordo di quanti li hanno conosciuti e amati. Di quanti, in molti casi, a oltre tre decenni di distanza, aspettano ancora una parola se non di verità, di giustizia.
Il libro ricostruisce con dovizia di particolari, fatti e personaggi, un capitolo cruciale del nostro recente passato: i morti rossi. Un libro che racconta tutto sui giovani rossi “morti di politica” per mano delle forze dell’ordine o dei neofascisti, nel quale l'autore racconta la vicenda umana e politica di ventidue ragazzi, raccogliendo testimonianze in tutta Italia e ripercorrendo un pezzo di storia ancora oscuro di questo Paese. Una testimonianza che contribuisce a far rivivere quei ragazzi nel ricordo di quanti li hanno conosciuti e amati. Di quanti, in molti casi, a oltre tre decenni di distanza, aspettano ancora una parola se non di verità, di giustizia.
Nella saittella colano i liquidi destinati alle fogne, ma colano anche vite. Vite che, nella saittella, trovano alimento, ostacoli imprevisti, sentieri torbidi. Questi racconti di vita restituiscono l’immagine di una città ben lontana dagli stereotipi che le vengono, da troppe parti, affibbiati. Demoliscono l’idea della separazione netta: da un lato i cittadini, dall’altra i miserabili. Le gabbie culturali in cui i protagonisti di questo libro dipanano le loro esistenze non si differenziano di molto, se non per la palese assenza di risorse materiali, da quelle di un cittadino della società legittima.
Nella saittella colano i liquidi destinati alle fogne, ma colano anche vite. Vite che, nella saittella, trovano alimento, ostacoli imprevisti, sentieri torbidi. Questi racconti di vita restituiscono l’immagine di una città ben lontana dagli stereotipi che le vengono, da troppe parti, affibbiati. Demoliscono l’idea della separazione netta: da un lato i cittadini, dall’altra i miserabili. Le gabbie culturali in cui i protagonisti di questo libro dipanano le loro esistenze non si differenziano di molto, se non per la palese assenza di risorse materiali, da quelle di un cittadino della società legittima.
Nove reportage inediti. Nove storie da quell’arcipelago metropolitano che è Napoli. Ritratti di gruppo e singole vite: gli africani vittime del clan dei Casalesi, gli operai in cassa integrazione di Pomigliano, gli attori di strada di Gomorra, il parcheggiatore abusivo di piazza Mercato, il tredicenne suicida di Villaricca, l’operaio del depuratore di Cuma, il ragazzo che insegna italiano ai cinesi, il medico dell’ex manicomio di Aversa, l’agronomo che sfida i “vampiri” del territorio campano. E due storie disegnate. Vicende, luoghi e persone riscattati dai risvolti della cronaca, narrati in modo da ricostruire il passato accanto al presente, per svelare dettagli di cui nessuno ci aveva mai parlato. Sangue amaro è il secondo annuario prodotto dalla redazione di «Napoli Monitor», mensile indipendente di cronache, inchieste, reportage e disegni.
Nove reportage inediti. Nove storie da quell’arcipelago metropolitano che è Napoli. Ritratti di gruppo e singole vite: gli africani vittime del clan dei Casalesi, gli operai in cassa integrazione di Pomigliano, gli attori di strada di Gomorra, il parcheggiatore abusivo di piazza Mercato, il tredicenne suicida di Villaricca, l’operaio del depuratore di Cuma, il ragazzo che insegna italiano ai cinesi, il medico dell’ex manicomio di Aversa, l’agronomo che sfida i “vampiri” del territorio campano. E due storie disegnate. Vicende, luoghi e persone riscattati dai risvolti della cronaca, narrati in modo da ricostruire il passato accanto al presente, per svelare dettagli di cui nessuno ci aveva mai parlato. Sangue amaro è il secondo annuario prodotto dalla redazione di «Napoli Monitor», mensile indipendente di cronache, inchieste, reportage e disegni.
Oggetti smarriti sono frasi, racconti, avventure, occasioni, protocolli di esperienza, alcuni recentissimi, altri remoti. Hanno in comune, oltre a una scrittura ibrida, tra il documentario e la finzione, il sentimento di essere perduti
Oggetti smarriti sono frasi, racconti, avventure, occasioni, protocolli di esperienza, alcuni recentissimi, altri remoti. Hanno in comune, oltre a una scrittura ibrida, tra il documentario e la finzione, il sentimento di essere perduti
Oggetti smarriti sono frasi, racconti, avventure, occasioni, protocolli di esperienza, alcuni recentissimi, altri remoti. Hanno in comune, oltre a una scrittura ibrida, tra il documentario e la finzione, il sentimento di essere perduti
Se non fosse che ha gettato via il manoscritto di un libro che nessuno ha letto e che indagherebbe sull’ultima delle Grandi Opere del Presidente; che c’è la guerra del Golfo, la Yakuza sbarca a Parigi Est e le banche si scontrano in Rue de la Cloche. Se non fosse che alle Presses de France gli intrighi dei capoccia valgono un bombardamento chirurgico. Se non fosse che Juliette è sparita in un buco nero e che fioccano i morti. Perché Léon ha incontrato Emile K., l’ex superpoliziotto, e allora, come nel Golfo, tutto rientrerà nell’ordine, ma non nell’ordine previsto.
Se non fosse che ha gettato via il manoscritto di un libro che nessuno ha letto e che indagherebbe sull’ultima delle Grandi Opere del Presidente; che c’è la guerra del Golfo, la Yakuza sbarca a Parigi Est e le banche si scontrano in Rue de la Cloche. Se non fosse che alle Presses de France gli intrighi dei capoccia valgono un bombardamento chirurgico. Se non fosse che Juliette è sparita in un buco nero e che fioccano i morti. Perché Léon ha incontrato Emile K., l’ex superpoliziotto, e allora, come nel Golfo, tutto rientrerà nell’ordine, ma non nell’ordine previsto.