ROMA, Ponte Galeria: Nei giorni scorsi nel CIE si sono riscontrate proteste per le condizioni di reclusione. Si sono registrati atti di autolesionismo per attrarre attenzione. La polizia è intervenuta per sedare la protesta - VARESE: Il tribunale ha respinto la richiesta della questura di sottoporre a sorveglianza speciale un attivista dei centri sociali ritenendo la richiesta pretestuosa e non legittima, si rimane ora in attesa di medesime richieste della questura di Bologna e Torino - PARMA: Condannato lo stato a pagare per le mancate cure mediche in carcere, un ex detenuto infatti per questo ha perso l'uso delle gambe - CALABRIA, Arghillà: Interrogazione parlamentare per riuscire ad avere informazioni sulle mancate cure mediche del detenuto morto in carcere Roberto Jerinò, si attendono ora le risposte dei ministri Orlando e Lorenzino - OPG: Vista l'imminente chiusura che dovrebbe avvenire il 31 marzo, i detenuti ritenuti dimissibili verranno inviati presso delle REMS finanziate dai fondi per la chiusura degli OPG, quelli non ritenuti dimissibili verranno spostati in sezioni a loro dedicate nei carceri di Rebibbia, Civitavecchia, Regina Coeli, Velletri - LEGGE: La riforma del codice penale è attualmente spinta in due distinte direzioni, il ministro Orlando procede con la strada della depenalizzazione dei reati di lieve entità, misure penali alternative mentre il giudice Gratteri che porterebbe ad una sostanziale inasprimento delle pene - AFGHANISTAN: La prigione fiore all'occhiello della città di Herat la si deve agli italiani, munita di un sistema aggiornatissimo di telesorveglianza. L'ONU nel frattempo riporta con un dossier che all'interno di quel carcere vi siano torture continue e donne punite per reati inesistenti in qualsiasi altro luogo del mondo - Il ministero della giustizia e del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria parteciperanno all'EXPO di Milano con i progetti di inclusione sociale e libera scuola di cucina - TORINO: Il 21 febbraio ci sarà un corteo NOTAV di solidarietà in risposta alle pesante sentenza del 27 gennaio che ha visto condannati 47 attivisti. Ci saranno pulman da Bologna
Lettura di estratti di una lettera comunicato dal carcere di spoleto firmata da 70 detenuti e della lettera di Maurizio Alfieri sempre dal carcere di Spoleto. Notiziario: CIE, Bari: picchiato un immigrato albanese residente in Italia da 15 anni per essersi opposto alla deportazione. Le urla vengono sentite dalle altre persone in cella che accatastano e li incendiano e dalla mattina seguente incominciano uno sciopero della fame - MOS MAIORUM: L'operazione si è svolta dal 13 al 26 Ottobre, si trattava di un rastrellamento di migranti ordito a livello europeo per arrestare, controllare, raccogliere informazioni su centinaia di persone in rafforzamento delle politiche anti-immigrazione - MESSICO: Annunciata mediante comunicato la fine dello sciopero della fame dei compagni Abraham Cortes Ávila, Fernando Bárcenas, Carlos López, Mario Gonzales - CILE,Rancagua: Giovedì 16 ottobre, 25 secondini sono stati rinviati a giudizio per il reato di tortura dopo aver malmenato 57 detenuti del carcere di alta sicurezza. Il caso è venuto alla luce dopo che un video riprendeva la scena. - SUICIDI: Dal 16 al 20 ottobre 4 detenuti si sono tolti la vita nei carceri italiani, 114 morti in carcere di cui 36 per suicidio dall'inizio del 2014. - Sono 3752 gli anziani detenuti ancora in carcere perché ritenuti pericolosi. - MODENA: Come ciclicamente in altri luoghi di detenzione, torna di nuovo l'allarme tubercolosi - GIUSTIZIA: Congelato alla camera la proposta di legge che dovrebbe cancellare per i reati associativi l'ergastolo ostativo che impedisce di accedere a qualsiasi pena alternativa e che nega ogni beneficio penitenziario. - EVENTI: 5 Novembre presentazione a Modo Infoshock del libro "Andarsene dal carcere"scritto da Don Max Burgin, Giovanni Lentini, Michele Pontolillo, Vanessa Bevitori
Parliamo di una forma di solidarietà insieme ad un compagno della Cassa Aracnide: Che cos'è una cassa di solidarietà? Come mai la scelta di seguire anarchici? Come si articola il lavoro di far sapere dentro le cose che succedono fuori e viceversa? A cosa serve? Come si articolano i benefit? Perchè questo nome? Vuoi raccontarci la situazione dei compagni che seguite?
Chiachierata con un detenuto della Dozza in permesso e un sacerdote che ci lavora: D:Come hai ottenuto il permesso? Quali sono i criteri che la commissione adotta per dare parere positivo ad un permesso? Per quale ragione il potere si struttura in senso verticale creando un meccanismo di sudditanza? - S:Come vive una figura esterna questo rapporto gerarchico e militirizzazione? - D:Qual'è il percorso per uscire dal penitenziario con dignità? (D:detenuto, S:sacerdote)
Video che racconta la presentazione del volume DENTRO LE GANG. Giovani, migranti e nuovi spazi pubblici (Ombre Corte, Verona, 2009) di L. Queirolo Palmas all interno della rassegna MERYXM all XM24 di Bologna il 19 maggio 2010. Le immagini di copertura sono tratte dal film LA VIDA LOCA di Christian Poveda. I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire âbandeâ: unâetichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati. Il filo rosso dellâinterpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità , quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
LIBERA è uno spazio autogestito.
Spazio sociale metropolitano al venerdì e sabato notte, comune agricola dalla domenica al giovedì. 5 anni sotto sgombero contro la costruzione di un autodromo e umilmente rasa al suolo l’8 agosto 2008 sotto un caldo infernale.
Un’esperienza autogestita includente e molto partecipata, che continua.
Saranno presenti i partecipanti all’esperienza autogestita modenese di LIBERA! per raccontare le esperienze passate ed i progetti futuri.
LIbera! unidea
“L’autogestione è inarrestabile perchè si nutre di desideri, sogni, idee, progettualità di individui liberi”.
LIBERA è uno spazio autogestito.
Spazio sociale metropolitano al venerdì e sabato notte, comune agricola dalla domenica al giovedì. 5 anni sotto sgombero contro la costruzione di un autodromo e umilmente rasa al suolo l’8 agosto 2008 sotto un caldo infernale.
Un’esperienza autogestita includente e molto partecipata, che continua.
Saranno presenti i partecipanti all’esperienza autogestita modenese di LIBERA! per raccontare le esperienze passate ed i progetti futuri.
LIbera! unidea
“L’autogestione è inarrestabile perchè si nutre di desideri, sogni, idee, progettualità di individui liberi”.
LIBERA è uno spazio autogestito.
Spazio sociale metropolitano al venerdì e sabato notte, comune agricola dalla domenica al giovedì. 5 anni sotto sgombero contro la costruzione di un autodromo e umilmente rasa al suolo l’8 agosto 2008 sotto un caldo infernale.
Un’esperienza autogestita includente e molto partecipata, che continua.
Saranno presenti i partecipanti all’esperienza autogestita modenese di LIBERA! per raccontare le esperienze passate ed i progetti futuri.
LIbera! unidea
“L’autogestione è inarrestabile perchè si nutre di desideri, sogni, idee, progettualità di individui liberi”.
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Un’esperienza autogestita includente e molto partecipata, che continua.
Saranno presenti i partecipanti all’esperienza autogestita modenese di LIBERA! per raccontare le esperienze passate ed i progetti futuri.
LIbera! unidea
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LIBERA è uno spazio autogestito.
Spazio sociale metropolitano al venerdì e sabato notte, comune agricola dalla domenica al giovedì. 5 anni sotto sgombero contro la costruzione di un autodromo e umilmente rasa al suolo l’8 agosto 2008 sotto un caldo infernale.
Un’esperienza autogestita includente e molto partecipata, che continua.
Saranno presenti i partecipanti all’esperienza autogestita modenese di LIBERA! per raccontare le esperienze passate ed i progetti futuri.
LIbera! unidea
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I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)
I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)
I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)
I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
Il filo rosso dell’interpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità, quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)
I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell’immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire “bande”: un’etichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati.
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Intervengono L. Queirolo Palmas e Paolo Languasco (Centro sociale Zapata)
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