Analisi sul filone razzismo e fascismo cercando di distinguere le differenze con la democrazia prendendo come spunto anche la provocazione di Salvini al campo Sinti e i fatti di Tor Sapienza
Pochi minuti dello spettacolo teatrale dello spettacolo "Pitbull" presentato dal laboratorio di Teatro dell’O.p.g. di Reggio Emilia il 26 Novembre 2014 ad xm24. Questa parte non è andata in onda in radio ma ritenedola complementare con la trasmissione la rendiamo comunque disponibile
Intervista con Michele ed Alessandro due degli internati all'opg di Reggio Emilia che hanno partecipato alla stesura e recitano lo spettacolo teatrale di nome Pitbull. Come nasce questo progetto teatrale all'interno dell'ospedale psichiatrico giudiziario? Il 30 Marzo 2015 dovrebbe essere la data in cui gli OPG vengono definitivamente chiusi, ma è probabile che avvenga una proroga perché le regioni hanno ancora adeguato le strutture per chi dovrebbe essere dimesso dagli Opg. Voi cosa ne pensate di questo processo che si è aperto ma che ancora non s'è chiuso? Qual'è la quotidianità che si vive in questi posti? Chi può definire il grado di pericolosità sociale e quindi chi può decidere quando un individuo deve entrare in un opg e quando può uscirne? Come è possibile che le autorità giudiziari, nonostante le vostre istanze libertarie, vi abbiano comunque concesso di uscire con questo spettacolo?
Introduzione sull'hackmeeting: come nasce, gli ambiti. Nascita dell'hackmeeting di Bologna. I warmup, gli eventi precedenti all'hackmeeting che creano dibattito sui temi nel perioro precenti. Carrellata sui contenuti dei warkmup.
Presentazione del warmp di hackmeeting che verrà effettuato l'8 maggio a Casalecchio e discussione sull'archiviazione e sull'evoluzione dell'editoria indipendente e problema del costo elevato, della decadenza hardware e dell'obsolescenza programmata del software dei sistemi planetari delle biblioteche.
Il ricavato della serata andrà in sostegno alle attività della Universidad de la Tierra de Oaxaca, Mexico.
Organizzano: Rete Ivan Illich, Associazione InterCulture, MeryXm.
Gustavo Esteva, 76 anni, è attivista sociale e “intellettuale deprofessionalizzato” messicano, cofondatore dell'Università della Terra di Oaxaca, diffusore del pensiero di Ivan Illich, consulente dell'EZLN nella stesura degli Accordi di San Andrés, partecipante nel 2006 nell'assemblea popolare dei popoli di Oaxaca – APPO. È autore di vari libri e innumerevoli articoli, attento osservatore delle articolazioni assunte dal capitalismo contemporaneo in America Latina e nel mondo, interprete della molteplicità di risposte che dal basso, dai movimenti sociali, dal mondo indigeno-campesino
e dai marginali urbani, oppongono resistenza e costruiscono alternative sociali alle relazioni di potere imposte dal mercato e dallo Stato.
L'Universidad de la Tierra di Oaxaca da 12 anni è uno spazio di apprendimento libero e di produzione autonoma di saperi, radicata nei movimenti sociali, nel fermento delle comunità indigene e nei barrios della città di Oaxaca. E' gratuita, non richiede alcun titolo di studio per potervici accedere, non ha insegnanti. Al suo interno si impara collettivamente il cammino per la costruzione di alternative politiche e sociali, sia attraverso attività pratiche – dalla comunicazione autonoma delle Radio Comunitarie allo sviluppo di tecnologie appropriate (bici-macchine, forni solari, bagni secchi) - sia attraverso la riflessione su politica, istituzioni e movimenti sociali, in circoli e seminari.
Esteva sarà a Venezia il 4 aprile, a Torino il 5, in Val di Susa il 6 e 7 matt., di nuovo a Torino il 7 sera, a Milano l’8, a Padova il 9, a Bologna il 10, a Lucca 11, a Firenze il 12, a Roma il 13 e il 14. (programma completo: http://goo.gl/ep8dM). Per approfondimenti: Intervista in italiano a Esteva su l'Unitierra e sull'Insurrezione in corso: http://goo.gl/a2I1D
Presentazione del libro
Antistasis.L'insurrezione in corso
(Asterios, 2012)
Interverrà l’autore, Gustavo Esteva.
Crisi sociale e alternative dal basso: difesa del territorio, beni comuni, convivialità.
La degenerazione autoritaria del capitalismo, di cui gli Stati-nazione stanno diventando meri esecutori, rimane inalterata dai sempre più vuoti esiti della democrazia elettorale. Dall'America Latina all'Europa, dal movimento No-Tav alle comunità autonome Zapatiste in Messico, la difesa e riscoperta dei commons, gli ambiti di comunità, come spazi di resistenza e insurrezione, anticipa le alternative e le forme possibili della società in divenire.
Il ricavato della serata andrà in sostegno alle attività della Universidad de la Tierra de Oaxaca, Mexico.
Organizzano: Rete Ivan Illich, Associazione InterCulture, MeryXm.
Gustavo Esteva, 76 anni, è attivista sociale e “intellettuale deprofessionalizzato” messicano, cofondatore dell'Università della Terra di Oaxaca, diffusore del pensiero di Ivan Illich, consulente dell'EZLN nella stesura degli Accordi di San Andrés, partecipante nel 2006 nell'assemblea popolare dei popoli di Oaxaca – APPO. È autore di vari libri e innumerevoli articoli, attento osservatore delle articolazioni assunte dal capitalismo contemporaneo in America Latina e nel mondo, interprete della molteplicità di risposte che dal basso, dai movimenti sociali, dal mondo indigeno-campesino
e dai marginali urbani, oppongono resistenza e costruiscono alternative sociali alle relazioni di potere imposte dal mercato e dallo Stato.
L'Universidad de la Tierra di Oaxaca da 12 anni è uno spazio di apprendimento libero e di produzione autonoma di saperi, radicata nei movimenti sociali, nel fermento delle comunità indigene e nei barrios della città di Oaxaca. E' gratuita, non richiede alcun titolo di studio per potervici accedere, non ha insegnanti. Al suo interno si impara collettivamente il cammino per la costruzione di alternative politiche e sociali, sia attraverso attività pratiche – dalla comunicazione autonoma delle Radio Comunitarie allo sviluppo di tecnologie appropriate (bici-macchine, forni solari, bagni secchi) - sia attraverso la riflessione su politica, istituzioni e movimenti sociali, in circoli e seminari.
Esteva sarà a Venezia il 4 aprile, a Torino il 5, in Val di Susa il 6 e 7 matt., di nuovo a Torino il 7 sera, a Milano l’8, a Padova il 9, a Bologna il 10, a Lucca 11, a Firenze il 12, a Roma il 13 e il 14. (programma completo: http://goo.gl/ep8dM). Per approfondimenti: Intervista in italiano a Esteva su l'Unitierra e sull'Insurrezione in corso: http://goo.gl/a2I1D
Il ricavato della serata andrà in sostegno alle attività della Universidad de la Tierra de Oaxaca, Mexico.
Organizzano: Rete Ivan Illich, Associazione InterCulture, MeryXm.
Gustavo Esteva, 76 anni, è attivista sociale e “intellettuale deprofessionalizzato” messicano, cofondatore dell'Università della Terra di Oaxaca, diffusore del pensiero di Ivan Illich, consulente dell'EZLN nella stesura degli Accordi di San Andrés, partecipante nel 2006 nell'assemblea popolare dei popoli di Oaxaca – APPO. È autore di vari libri e innumerevoli articoli, attento osservatore delle articolazioni assunte dal capitalismo contemporaneo in America Latina e nel mondo, interprete della molteplicità di risposte che dal basso, dai movimenti sociali, dal mondo indigeno-campesino
e dai marginali urbani, oppongono resistenza e costruiscono alternative sociali alle relazioni di potere imposte dal mercato e dallo Stato.
L'Universidad de la Tierra di Oaxaca da 12 anni è uno spazio di apprendimento libero e di produzione autonoma di saperi, radicata nei movimenti sociali, nel fermento delle comunità indigene e nei barrios della città di Oaxaca. E' gratuita, non richiede alcun titolo di studio per potervici accedere, non ha insegnanti. Al suo interno si impara collettivamente il cammino per la costruzione di alternative politiche e sociali, sia attraverso attività pratiche – dalla comunicazione autonoma delle Radio Comunitarie allo sviluppo di tecnologie appropriate (bici-macchine, forni solari, bagni secchi) - sia attraverso la riflessione su politica, istituzioni e movimenti sociali, in circoli e seminari.
Esteva sarà a Venezia il 4 aprile, a Torino il 5, in Val di Susa il 6 e 7 matt., di nuovo a Torino il 7 sera, a Milano l’8, a Padova il 9, a Bologna il 10, a Lucca 11, a Firenze il 12, a Roma il 13 e il 14. (programma completo: http://goo.gl/ep8dM). Per approfondimenti: Intervista in italiano a Esteva su l'Unitierra e sull'Insurrezione in corso: http://goo.gl/a2I1D
Il ricavato della serata andrà in sostegno alle attività della Universidad de la Tierra de Oaxaca, Mexico.
Organizzano: Rete Ivan Illich, Associazione InterCulture, MeryXm.
Gustavo Esteva, 76 anni, è attivista sociale e “intellettuale deprofessionalizzato” messicano, cofondatore dell'Università della Terra di Oaxaca, diffusore del pensiero di Ivan Illich, consulente dell'EZLN nella stesura degli Accordi di San Andrés, partecipante nel 2006 nell'assemblea popolare dei popoli di Oaxaca – APPO. È autore di vari libri e innumerevoli articoli, attento osservatore delle articolazioni assunte dal capitalismo contemporaneo in America Latina e nel mondo, interprete della molteplicità di risposte che dal basso, dai movimenti sociali, dal mondo indigeno-campesino
e dai marginali urbani, oppongono resistenza e costruiscono alternative sociali alle relazioni di potere imposte dal mercato e dallo Stato.
L'Universidad de la Tierra di Oaxaca da 12 anni è uno spazio di apprendimento libero e di produzione autonoma di saperi, radicata nei movimenti sociali, nel fermento delle comunità indigene e nei barrios della città di Oaxaca. E' gratuita, non richiede alcun titolo di studio per potervici accedere, non ha insegnanti. Al suo interno si impara collettivamente il cammino per la costruzione di alternative politiche e sociali, sia attraverso attività pratiche – dalla comunicazione autonoma delle Radio Comunitarie allo sviluppo di tecnologie appropriate (bici-macchine, forni solari, bagni secchi) - sia attraverso la riflessione su politica, istituzioni e movimenti sociali, in circoli e seminari.
Esteva sarà a Venezia il 4 aprile, a Torino il 5, in Val di Susa il 6 e 7 matt., di nuovo a Torino il 7 sera, a Milano l’8, a Padova il 9, a Bologna il 10, a Lucca 11, a Firenze il 12, a Roma il 13 e il 14. (programma completo: http://goo.gl/ep8dM). Per approfondimenti: Intervista in italiano a Esteva su l'Unitierra e sull'Insurrezione in corso: http://goo.gl/a2I1D
Il ricavato della serata andrà in sostegno alle attività della Universidad de la Tierra de Oaxaca, Mexico.
Organizzano: Rete Ivan Illich, Associazione InterCulture, MeryXm.
Gustavo Esteva, 76 anni, è attivista sociale e “intellettuale deprofessionalizzato” messicano, cofondatore dell'Università della Terra di Oaxaca, diffusore del pensiero di Ivan Illich, consulente dell'EZLN nella stesura degli Accordi di San Andrés, partecipante nel 2006 nell'assemblea popolare dei popoli di Oaxaca – APPO. È autore di vari libri e innumerevoli articoli, attento osservatore delle articolazioni assunte dal capitalismo contemporaneo in America Latina e nel mondo, interprete della molteplicità di risposte che dal basso, dai movimenti sociali, dal mondo indigeno-campesino
e dai marginali urbani, oppongono resistenza e costruiscono alternative sociali alle relazioni di potere imposte dal mercato e dallo Stato.
L'Universidad de la Tierra di Oaxaca da 12 anni è uno spazio di apprendimento libero e di produzione autonoma di saperi, radicata nei movimenti sociali, nel fermento delle comunità indigene e nei barrios della città di Oaxaca. E' gratuita, non richiede alcun titolo di studio per potervici accedere, non ha insegnanti. Al suo interno si impara collettivamente il cammino per la costruzione di alternative politiche e sociali, sia attraverso attività pratiche – dalla comunicazione autonoma delle Radio Comunitarie allo sviluppo di tecnologie appropriate (bici-macchine, forni solari, bagni secchi) - sia attraverso la riflessione su politica, istituzioni e movimenti sociali, in circoli e seminari.
Esteva sarà a Venezia il 4 aprile, a Torino il 5, in Val di Susa il 6 e 7 matt., di nuovo a Torino il 7 sera, a Milano l’8, a Padova il 9, a Bologna il 10, a Lucca 11, a Firenze il 12, a Roma il 13 e il 14. (programma completo: http://goo.gl/ep8dM). Per approfondimenti: Intervista in italiano a Esteva su l'Unitierra e sull'Insurrezione in corso: http://goo.gl/a2I1D
Nell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org
Nell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org
Nell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
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(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
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Nell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org
Video che racconta la presentazione del volume DENTRO LE GANG. Giovani, migranti e nuovi spazi pubblici (Ombre Corte, Verona, 2009) di L. Queirolo Palmas all interno della rassegna MERYXM all XM24 di Bologna il 19 maggio 2010. Le immagini di copertura sono tratte dal film LA VIDA LOCA di Christian Poveda. I saggi raccolti in questo volume esplorano il mondo subalterno dei figli dell immigrazione attraverso un lungo lavoro di ricerca condotto in diversi contesti urbani a contatto diretto con quelle aggregazioni giovanili che i media sono soliti definire âbandeâ: unâetichetta stigmatizzante che riflette la produzione di panico nei confronti delle pratiche di visibilità e socialità di strada dei giovani immigrati. Il filo rosso dellâinterpretazione risiede nel protagonismo individuale e collettivo dei giovani incontrati nel corso della ricerca. Non si tratta di nude vite, rinchiuse in un universo di impossibilità , quanto piuttosto di vite attive, capaci di produrre in modo creativo, pubblicamente, visibilmente, forme e luoghi di presenza e di resistenza.
IL NUOVO DOCU-FILM DI INSUTV SUI MOVIMENTI DI RESISTENZE CONTADINE IN
ITALIA!
Dopo “Una montagna di balle” Nicola Angrisano torna sul tema della
difesa della salute e dell’ambiente contro la speculazione e il potere
della grande distribuzione e delle multinazionali.
- Interverrano gli autori e alcuni dei protagonisti
- LA RAGNATELA offrirà degustazione dei cibi genuini e clandestini
Al termine della proiezione verranno distribuite le copie del film ai
coproduttori
_SINOSSI:_
Decine di coltivatori, allevatori, pastori e artigiani si uniscono
nell’attacco alle logiche economiche e alle regole di mercato cucite
sull’agroindustria, per difendere la libera lavorazione dei prodotti,
l’agricoltura contadina, l’immenso patrimonio di saperi e sapori della
terra.
Da questa rete nasce la campagna “Genuino Clandestino”, con donne e
uomini da ogni parte d’Italia che si autorgnizzano in nuove forme di
resistenza contadina.
Mentre la burocrazia bandisce dal mercato migliaia di piccoli
produttori, il consumatore continua a subire, spesso inconsapevolmente,
modelli di produzione del tutto inadeguati a garantire genuinità ed
affidabilità dei cibi.
Attraverso il lavoro, le situazioni e le voci dei contadini
“clandestini”, InsuTv racconta questa campagna, semplice nel suo
messaggio, ma determinata nelle sue forme, insieme alle implicazioni in
materia di democrazia del cibo, sviluppo economico, salvaguardia
dell’ambiente e accesso alla terra.
3 Interventi dal pubblico: 1) Approfondimento su Infiltrazioni Ndrangheta nella giunta di desio e sulla Prestigiacomo e la legge che diminuisce le pene per i reati ambientali. 2) Come informarsi in casi come questo? I media malati & Il meccanismo del governo della deroga delle leggi in casi di emergenza nella quale si infila sempre la protezione civile 3) Richiesta di approfondimento sul caso Hera
Raffaele introduce Gabriele Bollini della Rete Ecologista Bolognese. Bollini descrive un po' gli ambiti interessanti che secondo lui il documentario tocca cercando di descrivere gli argomenti che la discussione potra' approfondire
A Bologna, in una saletta del centro sociale XM 24, esiste la Scuola di Italiano CON Migranti (S.I.M.). Un luogo dove imparare la lingua italiana ma anche molto di più. La scuola è anche un luogo dove aprirsi, confrontarsi, conoscersi, socializzare e costruire un processo di crescita insieme; è un luogo dove organizzare attività e parlare dei propri diritti, del proprio status politico-sociale e dove creare interazione tra realtà diverse, per provenienza, lingua, cultura. Insegnanti e studenti ci raccontano la propria esperienza all'interno della scuola ed il percorso che hanno svolto durante l'anno 2009/2010.
a cura dell’Associazione CampiAperti
Genuino Clandestino, uno “slogan” provocatorio, un’autodenuncia del contadino al cittadino, un legame di fiducia creato tra chi “vende” e chi “compra”.
CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
a cura dell’Associazione CampiAperti
Genuino Clandestino, uno “slogan” provocatorio, un’autodenuncia del contadino al cittadino, un legame di fiducia creato tra chi “vende” e chi “compra”.
CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
a cura dell’Associazione CampiAperti
Genuino Clandestino, uno “slogan” provocatorio, un’autodenuncia del contadino al cittadino, un legame di fiducia creato tra chi “vende” e chi “compra”.
CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
a cura dell’Associazione CampiAperti
Genuino Clandestino, uno “slogan” provocatorio, un’autodenuncia del contadino al cittadino, un legame di fiducia creato tra chi “vende” e chi “compra”.
CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
a cura dell’Associazione CampiAperti
Genuino Clandestino, uno “slogan” provocatorio, un’autodenuncia del contadino al cittadino, un legame di fiducia creato tra chi “vende” e chi “compra”.
CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
a cura dell’Associazione CampiAperti
Genuino Clandestino, uno “slogan” provocatorio, un’autodenuncia del contadino al cittadino, un legame di fiducia creato tra chi “vende” e chi “compra”.
CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
a cura dell’Associazione CampiAperti
Genuino Clandestino, uno “slogan” provocatorio, un’autodenuncia del contadino al cittadino, un legame di fiducia creato tra chi “vende” e chi “compra”.
CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
a cura dell’Associazione CampiAperti
Genuino Clandestino, uno “slogan” provocatorio, un’autodenuncia del contadino al cittadino, un legame di fiducia creato tra chi “vende” e chi “compra”.
CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
a cura dell’Associazione CampiAperti
Genuino Clandestino, uno “slogan” provocatorio, un’autodenuncia del contadino al cittadino, un legame di fiducia creato tra chi “vende” e chi “compra”.
CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
a cura dell’Associazione CampiAperti
Genuino Clandestino, uno “slogan” provocatorio, un’autodenuncia del contadino al cittadino, un legame di fiducia creato tra chi “vende” e chi “compra”.
CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
a cura dell’Associazione CampiAperti
Genuino Clandestino, uno “slogan” provocatorio, un’autodenuncia del contadino al cittadino, un legame di fiducia creato tra chi “vende” e chi “compra”.
CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
a cura dell’Associazione CampiAperti
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CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
a cura dell’Associazione CampiAperti
Genuino Clandestino, uno “slogan” provocatorio, un’autodenuncia del contadino al cittadino, un legame di fiducia creato tra chi “vende” e chi “compra”.
CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
a cura dell’Associazione CampiAperti
Genuino Clandestino, uno “slogan” provocatorio, un’autodenuncia del contadino al cittadino, un legame di fiducia creato tra chi “vende” e chi “compra”.
CampiAperti nasce nel 2001, unendosi alle contestazioni contro il WTO; così nel 2003 inizia il mercato all’Xm24 e poi altri, in diverse zone di Bologna. L’intento è politico e culturale: dare un’alternativa al cittadino, rispetto al supermercato e la possibilità di sopravvivere all’agro-business per chi vuole diventare contadino.
Jealousy Party è un gruppo mutante che gira intorno a WJM, POGO e RICCI. Può performare in trio, quartetto, quintetto o come gruppo esteso, il JP Carnival Rewiew, il cui organico al completo comprende:
Wj Meatball: jp set
Mat Pogo: supermouth
Edoardo Ricci: wind instruments
Jimmy Gelli: accents
Jacopo Andreini: percussions, alto saxophone
Stefano Bartolini: tenor and baritone saxophones
Andrea Caprara: sound, bass guitar, tenor saxophone, percussions
Nicotina: electric and casual guitar
S.Dro: sound, very electric guitar
Niccolo’ Gallio: trombone
Jealousy Party è un gruppo mutante che gira intorno a WJM, POGO e RICCI. Può performare in trio, quartetto, quintetto o come gruppo esteso, il JP Carnival Rewiew, il cui organico al completo comprende:
Wj Meatball: jp set
Mat Pogo: supermouth
Edoardo Ricci: wind instruments
Jimmy Gelli: accents
Jacopo Andreini: percussions, alto saxophone
Stefano Bartolini: tenor and baritone saxophones
Andrea Caprara: sound, bass guitar, tenor saxophone, percussions
Nicotina: electric and casual guitar
S.Dro: sound, very electric guitar
Niccolo’ Gallio: trombone
Jealousy Party un gruppo mutante che gira intorno a WJM, POGO e RICCI. Pu performare in trio, quartetto, quintetto o come gruppo esteso, il JP Carnival Rewiew, il cui organico al completo comprende:
Jealousy Party è un gruppo mutante che gira intorno a WJM, POGO e RICCI. Può performare in trio, quartetto, quintetto o come gruppo esteso, il JP Carnival Rewiew, il cui organico al completo comprende:
Wj Meatball: jp set
Mat Pogo: supermouth
Edoardo Ricci: wind instruments
Jimmy Gelli: accents
Jacopo Andreini: percussions, alto saxophone
Stefano Bartolini: tenor and baritone saxophones
Andrea Caprara: sound, bass guitar, tenor saxophone, percussions
Nicotina: electric and casual guitar
S.Dro: sound, very electric guitar
Niccolo’ Gallio: trombone
Jealousy Party è un gruppo mutante che gira intorno a WJM, POGO e RICCI. Può performare in trio, quartetto, quintetto o come gruppo esteso, il JP Carnival Rewiew, il cui organico al completo comprende:
Wj Meatball: jp set
Mat Pogo: supermouth
Edoardo Ricci: wind instruments
Jimmy Gelli: accents
Jacopo Andreini: percussions, alto saxophone
Stefano Bartolini: tenor and baritone saxophones
Andrea Caprara: sound, bass guitar, tenor saxophone, percussions
Nicotina: electric and casual guitar
S.Dro: sound, very electric guitar
Niccolo’ Gallio: trombone
Jealousy Party è un gruppo mutante che gira intorno a WJM, POGO e RICCI. Può performare in trio, quartetto, quintetto o come gruppo esteso, il JP Carnival Rewiew, il cui organico al completo comprende:
Wj Meatball: jp set
Mat Pogo: supermouth
Edoardo Ricci: wind instruments
Jimmy Gelli: accents
Jacopo Andreini: percussions, alto saxophone
Stefano Bartolini: tenor and baritone saxophones
Andrea Caprara: sound, bass guitar, tenor saxophone, percussions
Nicotina: electric and casual guitar
S.Dro: sound, very electric guitar
Niccolo’ Gallio: trombone
Jealousy Party è un gruppo mutante che gira intorno a WJM, POGO e RICCI. Può performare in trio, quartetto, quintetto o come gruppo esteso, il JP Carnival Rewiew, il cui organico al completo comprende:
Wj Meatball: jp set
Mat Pogo: supermouth
Edoardo Ricci: wind instruments
Jimmy Gelli: accents
Jacopo Andreini: percussions, alto saxophone
Stefano Bartolini: tenor and baritone saxophones
Andrea Caprara: sound, bass guitar, tenor saxophone, percussions
Nicotina: electric and casual guitar
S.Dro: sound, very electric guitar
Niccolo’ Gallio: trombone
Il libro è uno studio socio-semiotico sul fenomeno della Street Art, vista come una risposta all’invasione del brand. Una forma d’arte per combattere la ridondante comunicazione pubblicitaria che occupa ogni centimetro di spazio pubblico.