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19
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Tinala
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Italia, emilia-Romagna, Bologna
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2022-08-04
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Tinala
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musica turca, musica in arabo, musica berbera, Storia, Italia, schiavismo, Islam, Mediterraneo, arabi, saraceni, tamazigh,
[80.2 MB
| 1 h, 3 mins, 45 secs
| 200 kbps]
- audio [vorbis
| 2ch
| 32000kHz]
In Italia ci sono profonde tracce del rapporto con il mondo musulmano, sia arabo che turco.Un lungo incontro-scontro fra una penisola al centro del Mediterraneo, e territori e comunità diverse, anche se dalla penisola sembravano, e continuano a sembrare un insieme indistinto: mori, saraceni, arabi o turchi.
Presentazione del numero 52 di Zapruder L'ordine del discorso, chiacchera con il curatore
Rassegna stampa del 25 aprile 2020 della redazione di Vanloon, programma in onda su radio città Fujiko. Ritrasmesso da radiospore per la diretta del 25 aprile 2020
Una veloce biografia su Augusto Masetti e un escursus sul contesto storico nel quale si trova ad agire
Come la memoria collettiva ufficiale indirizza la memoria, come la guerra è gioco fondamentale di uno stato/governo, come masetti viveva questa condizione
Augusto Masetti manifestò il suo rifiuto di partecipare alla guerra contro la Turchia e all’invasione della Libia, sparando contro un ufficiale nella caserma Cialdini a Bologna.
Il tentativo da parte delle autorità militari e politiche fu di depotenziare e neutralizzare l’accaduto, trasformandolo da gesto di rivolta politica ed esistenziale a semplice manifestazione di disturbi mentali e psichici, condannando così Masetti a lunghi anni di detenzione nei manicomi criminali.
Nel centenario degli avvenimenti, vorremmo rievocare questo episodio senza nessun intento celebrativo, ma, a partire dall’ approfondimento della sua vicenda, cercare di capire le ragioni e le modalità della guerra coloniale e le condizioni per un suo rifiuto.
Le rifrazioni della storia rendono attuali quelle vicenede che si ripropongono sinistre nell’attualità. Saluti e ringraziamenti dai parenti di Masetti, Saluti dalla Borghi
Riflessioni e analisi sul gesto di Augusto Masetti a partire dalla cartella psichiatrica e documenti redatti allora e ritrovati nell'archivio bolognese
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05
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Circolo Anarchico C.Berneri
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Italia, emilia romagna, bologna, Sala del Baraccano via Santo Stefano 119, circolo anarchico c.berneri
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2011-10-30
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giornata_di_studi_su_augusto_masetti_e_l_invasione_della_libia
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augusto masetti, antimilitarismo, anarchismo, libia, tripoli, tommaso marinetti, giovanni pascoli, gabriele d39annunzio
[14.5 MB
| 35 mins, 21 secs
| 128 kbps]
- audio [vorbis
| 2ch
| 44100kHz]
La guerra libica coloniale italiana, la propaganda dello stato per convincere gli uomini a partire volontari, la discriminazione raziale. la caccia al nemico.
I presenti durante il dibattito spaziano su diversi argomenti. Circa in ordine si tratta di: 1) piattaformismo.. con chi allearsi? 2) e il ruolo delle donne? gli anarchici e il maschilismo 3) le donne spariscono dalle ricostruzioni storiche 4) l'antifascismo di tutti i giorni, quando spesso vengono ricordati solo gli eroismi. 5) revisionismo da sinistra. arditi del popolo e bandiere tricolori. 6) anarchismo e interventismo, strada iniziale ma non continuativa 7) sindalismo 8) attenzione antifascista incentrata sul classico fascista e pericolosità dei fascismi
Rudy fa una prefazione inquadrando il periodo in cui avvenne l'omicidio del compagno Verbano e infine legge l'email dalla mamma 88enne di Verbano
presentazione libri
GIOVEDI 3 GIUGNO 010, ore 19,00
L'uniforme e l'anima.
Indagine sul vecchio e nuovo fascismo
Edizioni Action30, Bari 2009
Festival sociale delle culture antifasciste
http://2010.fest-antifa.net/ al modo info shop, libreria di via Mascarella
COLLETTIVO Action30: formatosi tra il 2005 e il 2006, è un gruppo multivocale composto da grafici, fotografi, disegnatori, video-maker, ricercatori, giornalisti e attivisti, residenti in Italia e in Francia, il cui obiettivo è percepire le “nuove” forme di razzismo e di fascismo usando gli anni 30 del XX secolo come una lente d’ingrandimento.
La tragica lucidità di quegli anni serve, infatti, a rendere meno opachi i paesaggi di oggi e a stimolare nuove posture critiche e creative.
In pochi mesi siamo passati da “niente è fascismo” a “tutto è fascismo”. Ma in che cosa il nuovo fascismo differisce dal vecchio? Vecchio e nuovo si escludono a vicenda o possono invece convivere, sovrapporsi, articolarsi, magari confondersi in qualcosa di più difficile da afferrare e quindi da combattere?
Piuttosto che rispondere a queste domande, L’uniforme e l’anima cerca di farle emergere in tutto il loro spessore storico e critico, etico e politico.
Un viaggio nel cuore di tenebra delle società contemporanee. Una ricerca sul rapporto tra “vecchie” e “nuove” forme di razzismo e fascismo attraverso il pensiero di alcuni protagonisti della vita intellettuale e politica dagli anni 1920-30 ad oggi.
I ricercatori del collettivo Action30 hanno mobilitato alcuni autori che in modi e tempi diversi si sono interrogati sul tema: Georges Bataille, Jonathan Littell e Klaus Theweleit, George Jackson, Pier Paolo Pasolini, Michel Foucault, Gilles Deleuze e Félix Guattari, Giorgio Agamben, Umberto Eco, James G. Ballard. Ne è scaturito un confronto originale e a volte sorprendente, nel quale s’intrecciano diverse prospettive critiche:
Incontro con gli autori Pierangelo Di Vittorio, Enrico Mastropierro, Andrea Russo, e Giuseppe Palumbo
Un viaggio nel cuore di tenebra delle società contemporanee. Una ricerca sul rapporto tra “vecchie” e “nuove” forme di razzismo e fascismo attraverso il pensiero di alcuni protagonisti della vita intellettuale e politica dagli anni 1920-30 ad oggi.
Incontro con gli autori Pierangelo Di Vittorio, Enrico Mastropierro, Andrea Russo, e Giuseppe Palumbo
Un viaggio nel cuore di tenebra delle società contemporanee. Una ricerca sul rapporto tra “vecchie” e “nuove” forme di razzismo e fascismo attraverso il pensiero di alcuni protagonisti della vita intellettuale e politica dagli anni 1920-30 ad oggi.
le indagini storiche di Michel Foucault, la tradizione dell’operaismo italiano, gli studi di Philippe Lacoue-Labarthe e Jean-Luc Nancy sul mito nazista e sul rapporto tra estetica e politica, l’analisi dei miti pop inaugurata da Roland Barthes.
Il risultato è un volume unico nel suo genere, insieme erudito e militante, denso e tagliente, destinato ad alimentare il dibattito filosofico e politico.