In spagnolo sonno e sogno sono la stessa parola. Una puntata fra le braccia di Morfeo e del Mazapegul perché forse la vita è un sogno, ma di sicuro senza sonno non c'è vita
In Italia ci sono profonde tracce del rapporto con il mondo musulmano, sia arabo che turco.Un lungo incontro-scontro fra una penisola al centro del Mediterraneo, e territori e comunità diverse, anche se dalla penisola sembravano, e continuano a sembrare un insieme indistinto: mori, saraceni, arabi o turchi.
C’è una striscia di sabbia, là dove il deserto del Sahara incontra l’Oceano Atlantico che non è più la stessa terra perché non ha più il suo popolo e c’è un popolo che vive altrove senza la sua terra. Sono i saharaui, protagonisti di una storia di dolore e sofferenza ma soprattutto di resistenza e di lotta.
C’è un’isola che stato il primo posto ad abolire la schiavitù nel mondo grazie all’insurrezione degli schiavi. Un' isola che ha sconfitto le truppe napoleoniche stanziate nelle colonie, ma ha dovuto comprare la sua emancipazione con tanti soldi e ora è uno dei paesi più poveri al mondo. C’è un’isola dove musica e politica molto spesso sono intrecciate. Un isola devastata da uragani e terremoti come quello del 2010 il secondo terremoto più distruttivo della storia dell'uomo.
La salsa non è un ritmo, né uno stile, non è nemmeno un genere musicale come il son, il mambo o la rumba. Per alcuni è espressione musicale di un ambiente sociale emarginato, per altri è un modo aperto di fondersi e fare musica caraibica da una prospettiva newyorkese, un’improvvisazione su basi e generi afrocaraibici, per altri ancora è soltanto una stategia e un fenomeno di appropriazione culturale di una casa discografica statunientense nel periodo della rivoluzione cubana. La salsa è tutto questo.
Dom lom e rom sono tutti e tre alcuni dei nomi delle comunità romanés sparse fra il nord dell’India e l’Europa: in Azerbaigian, Armenia, Persia, Libano o Egitto. Ci accompagnano in questo viaggio attraverso il jazz e il mugham azeri o la danza ghawazi vari strumenti di corda: il tar, il buzuq e il qanun.
Gli occhi scuri sono quelli più diffusi in tutto il mondo e la musica, specialmente quella in spagnolo, è piena di canzoni dedicate a quegli occhi neri che ci fanno disperare, sospirare, rattristare o infuocare.
In Messico, a cavallo fra le lotte studentesche, il Woodstock messicano, le olimpiadi del 68 e la violenza istituzionale della guerra sporca. Per non dimenticare né perdonare i massacri di Tlatelolco del 68, dell'Halconazo del 71 e i desaparecidos di Ayotzinapa.
I popoli romanì sono stati vittime di genocidio e persecuzioni durante 600 anni in Europa. L'ultimo e più conosciuto intento di genocidio è il porrajmos o samudaripen durante la Seconda Guerra Mondiale, ma nella Spagna dell'Ottocento ci fu un primo intento deliberato di sistematico sterminio, La Grande Retata.
Un percorso musicale e non solo attraverso la storia dello zucchero, "figlio prediletto del capitalismo". Come.scriveva il botanico Bernardin de Saint-Pierre già nel XVIII secolo : «Non so se caffè e zucchero siano essenziali alla felicità dell’Europa – so però bene che questi due prodotti hanno avuto molta importanza per l’infelicità di due grandi regioni del mondo: l’America fu spopolata in modo da aver terra libera per piantarli; l’Africa fu spopolata per avere le braccia necessarie alla loro coltivazione»..
Il Perù non è solo Ande. Il lascito delle culture africane assieme a quelle andine e spagnole ha creato un complesso intreccio culturale.Musica per non dimenticare le condizioni, le leggi e i sopprusi della schiavitù, tuttora esistente nel mondo.
Viaggio musicale attraverso i Llanos, le pianure fra la Colombia e il Venezuela, per conoscere la sua storia guerrigliera, la cultura llanera e il joropo, anticipato da un breve salto in Maremma.
Scorci nella Storia e nelle storie vissute, raccontate e a volte cantate da García Márquez nei suoi romanzi e articoli e nella raccolta di memorie Vivir para contarla
Cantautori e gruppi di generi diversi danno voce a poeti maledetti e censurati per molti anni in Spagna. Un contributo per mantere vive le parole e la memoria di varie generazioni stroncate dal fascismo e la guerra.
Santi banditi, teschi sorridenti a cui delegare la propria protezione, lloronas che fingono il compianto del morto per mestiere, morti che tornano per chiedere della musica, presunti morti che non erano veramente morti... Insomma, morte e sincretismo religioso in puro stile realismo magico, per prendercela...con più filosofia!