Presentazione del volume a cura di Cox18, Archivio Primo Moroni, Calusca City Lights.
I collettivi di questo luogo, conosciuto come Cox18, rifiutano le ideologie dominanti o che vogliono dominare, rifiutano la delega, scelgono la forma assembleare per prendere decisioni ed esistere, cercano relazioni personali non strumentali, perseguono l’autogestione generalizzata, creano aggregazioni e reti di solidarietà.
In queste pagine si racconta come da 34 anni sia possibile l’esistenza di questo luogo, di come, nel relazionarsi ad esso, le articolazioni dell’amministrazione cittadina, (consigli di zona, assessorati ecc.) abbiano dovuto ascoltare e prendere atto di tutte delle istanze che venivano dal basso, annullare, sospendere o rinviare l’applicazione delle procedure securitarie ed emergenziali provenienti dall’alto.
Presentazione del volume a cura di Cox18, Archivio Primo Moroni, Calusca City Lights.
I collettivi di questo luogo, conosciuto come Cox18, rifiutano le ideologie dominanti o che vogliono dominare, rifiutano la delega, scelgono la forma assembleare per prendere decisioni ed esistere, cercano relazioni personali non strumentali, perseguono l’autogestione generalizzata, creano aggregazioni e reti di solidarietà.
In queste pagine si racconta come da 34 anni sia possibile l’esistenza di questo luogo, di come, nel relazionarsi ad esso, le articolazioni dell’amministrazione cittadina, (consigli di zona, assessorati ecc.) abbiano dovuto ascoltare e prendere atto di tutte delle istanze che venivano dal basso, annullare, sospendere o rinviare l’applicazione delle procedure securitarie ed emergenziali provenienti dall’alto.
Milano Nera
Nera come la magia nera del capitale fittizio (finanza, rendita immobiliare e saccheggio sans phrase) che domina la sua economia al punto di averne fatto la propria nave ammiraglia.
Nera come i buchi neri lasciati nel tessuto sociale urbano dalla distruzione dei quartieri storici e dalla deindustrializzazione seguita alla guerra sporca combattuta (e vinta) contro gli operai e la loro durezza.
Nera come la pelle nera (olivastra, gialla o comunque coloured) delle sue nuove plebi, quel “popolo degli abissi” che, per poterne spremere il sudore fino all’ultima goccia, viene clandestinizzato, controllato dai militari nelle strade e sottoposto al ricatto dell’espulsione.
Nera come l’anima di chi ci comanda (mafia e ‘ndrangheta ormai la fan da padroni in quella che un tempo amava autorappresentarsi come la “capitale morale” d’Italia; del resto, già allora, questa pretesa moralità altro non era che una gran banfata).
Nera come i fazulet (foera di ball!) del Ventennio e i craponi pelati d’oggigiorno.
Nera come il catrame misto tondinovetrocemento metastatizzatosi fino a diventare una metropoli senza confini, blob che ingloba e soffoca il suo intorno, mostruosa abolizione coatta e monocorde (invece che creativo e dialettico superamento) delle tradizionali differenze tra città e campagna.
Nera come la cronaca che spettacolarizza canagliescamente, senza saperla né raccontare né comprendere, la ciclotimia euforico-depressiva di questa metropoli senza confini, i cortocircuiti delle passioni tristi, le fobie aggressive, la psicopatologia del non-vissuto quotidiano, la violenza repressa.
Nera come lo sprofondo esistenziale che coglie il precario, l’“uomo flessibile” just-in-time, uso a lavorar servendo, al termine delle sue spericolate ancorché improbabili acrobazie surfistiche per non cadere nel gorgo della povertà conclamata e del disconoscimento.
Nera come l’abito-divisa delle torve torme di addetti alla security che vegliano gli accessi ai suoi sberluccicanti Antri del Vuoto.
Nera come la voragine della galera che ti uccide per pochi grammi di droga.
Nera come il sangue di Abba rappreso sull’asfalto.
Nera perché rosa dalla necrosi.
Il nero e il giallo. Il giald in dialetto milanese, il noir come genere letterario capace di raccontare il presente e di coinvolgere un pubblico sempre più numeroso. Il registro del noir appare particolarmente adatto anche per gettare uno sguardo critico e dissidente su una realtà come quella milanese in cui esclusione, cleptocrazia, speculazione e uso politico della paura hanno ucciso l’anima della città e trasformato in mostri le sue figure popolari, dal “Me ciami Brambilla e fu l’uperari” al “Me ciami zanza e fu l’assessur”. In Milano noir e giald, e nel dvd allegato, si susseguono opere create perlopiù da giovani, raccolte attraverso una serie di iniziative organizzate dal centro sociale Cox 18, luogo storico dell’underground milanese. Testi, racconti orali, fotografie, disegni, fumetti, canzoni e immagini in movimento all’insegna dei due colori. Il nero di una città malsana e spietata che si può e si deve cambiare, il giallo perché questa inevitabile mutazione sarà piena di suspense, colpi di scena e criminali da scovare.
Aldo Amicucci, Gianluca Angioi, Giuseppe Apolito, Riccardo Avesani, Chiara Balsamo, Bettina Bartalesi, Marika Battarola, Paolo Binni, Federico Bovo, BSimo, Nelson Corallo, Pietro Dossena, Andrea Ferrari, Francesco Gallone, Gert l’infame, GGTarantola, Giubbonsky, Antonella Grieco, Andrea Guerra, Jerrinez, Lady Snowhite, Lucciole, Fanny Molteni, Alessandro Nebbia, Vincenzo Pandolfi, Paolo Pasi, Pear, Giovanni Pirelli, Serena Porrati, Titta Raccagni, Ratzo, Federico Rizzo, Paolo Robaudi, Vito Manolo Roma, Rosanera, Federico Tinelli, Lenin Andrejievic Ulianov, Paola Varalli.